I Templari tornano a Seborga per scacciare il male dal Paese
I Templari sono tornati a Seborga per riprendere le missioni dei francescani contro il male. Una delegazione del Veospss "Pauperes Commilitones Christi Templique Salomonis", infatti, si è recata sabato scorso (28 ottobre) a Seborga per riprendere le missioni interrotte cinquant'anni fa.

I Templari sono tornati a Seborga per riprendere le missioni dei francescani contro il male. Una delegazione del Veospss "Pauperes Commilitones Christi Templique Salomonis", infatti, si è recata sabato scorso (28 ottobre) a Seborga per riprendere le missioni interrotte cinquant'anni fa.
La delegazione, guidata dal Gran Priore Fra Riccardo Bonsi e da numerosi dignitari, ha partecipato alla Santa Messa officiata nella Chiesa di San Bernardo dal Parroco di Seborga, don Apollinaire, e si è poi recata, sempre sotto la guida del parroco, in processione alla cappella templare, nel centro del paese, fatta erigere dal Gran Priore dell'Ordine e Principe di Seborga, Fra Giorgio Carbone e i lavori terminarono nel 2009.
"Sin dal 1766 - spiega Riccardo Bonsi - a Seborga si vociferava del male, denominato sottovoce dagli abitanti del luogo la bestia. A partire da quell'anno, il maestro generale dell'Ordine templare e Parroco di Seborga, Carlo Nicolai di Peille, cercò di cacciarlo attraverso le cosiddette missioni, compiute, quasi sempre, da otto Francescani e consistenti in tre giorni e tre notti di processioni, preghiere e digiuni".
E poi. "Le missioni dei francescani durarono sino al 1966, anno in cui si interruppero misteriosamente. Con il ripristino delle missioni, l'Ordine templare ha ripreso un'antica tradizione per proteggere Seborga e combattere il male, tenendo così fede al giuramento di proteggere la sacralità dell'antico principato".



