COMPLICE A SUA INSAPUTA

Un selfie con la statua di Mike Bongiorno mentre l'amico uccideva a martellate Amoretti

La verità di Giuseppe Diotti: "Mi ha convinto a seguirlo a Sanremo, volevo solo fare il bagno, mangiare pesce. Non sapevo quello che aveva fatto Mario"

Un selfie con la statua di Mike Bongiorno mentre l'amico uccideva a martellate Amoretti
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Giuseppe Diotti, il disoccupato 50enne di Nizza Monferrato, arrestato per concorso nell'omicidio dell'ex gioielliere sanremese Luciano Amoretti, ucciso dall'amico e concittadino Mario Bonturi, ha reso un ampio interrogatorio ieri mattina al cospetto del gip di Asti, che gli ha concesso gli arresti domiciliari dopo la convalida del fermo. E ha raccontato la sua verità, riportata oggi nel dettaglio dal settimanale La Riviera in edicola.

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Giuseppe Diotti, 50 anni, il complice ignaro

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Luciano Amoretti, 76 anni, la vittima

Mario Bonturi
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Mario Bonturi, 63 anni, l'omicida

Mike Bongiorno
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La statua di Mike Bongiorno in via Matteotti

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La mazzetta recuperata lungo il fime Belbo

Diotti ha detto di essere venuto a Sanremo perché convinto da Bonturi a trascorrere una giornata al mare, fare il bagno, mangiare pesce e tornare Nizza in serata. Si è portato il costume, ma gli stabilimenti erano già chiusi, quindi niente bagno e mentre l'amico doveva incontrare un persona che ha detto di non conoscere (Amoretti, la vittima) se ne è andato a zonzo per Sanremo: "Posso dimostrare la mia buona fede - ha raccontato al giudice Giorgio Morando - Mi sono anche fatto un selfie davanti alla statua di Mike Bongiorno in via Matteotti. Siamo venuti con la sua auto, ho pagato io la benzina perché lui era senza soldi". Il selfie, contenuto nel telefonino di Diotti, verrà utilizzato dai suoi legali per dimostrare che lui era ignaro delle intenzioni dell'amico Bonturi, per il quale il gip ha disposto la custodia nel carcere di Asti.

Bonturi si è avvalso della facoltà di non rispondere. Ancora da chiarire se l'arma del delitto, una mazzetta da muratore, se la sia portata da Nizza o l'abbia trovata a casa di Amoretti, nel pied a terre di Corso Garibaldi teatro dell'omicidio. Diotti ha detto di non aver mai visto quel martello.

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