VENTIMIGLIA: MANNINI GROUP TRASCINA CALA DEL FORTE E COMUNE DI FRONTE AL TAR-RICORSO CONTRO DELIBERA 217

VENTIMIGLIA: MANNINI GROUP TRASCINA CALA DEL FORTE E COMUNE DI FRONTE AL TAR-RICORSO CONTRO DELIBERA 217
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Ventimiglia - La società Mannini Group con sede a Milano, riconducibile all'imprenditore genovese, nella persona dell'amministratore unico Paolo Cuneo, ha presentato un ricorso al Tar della Liguria contro la "Cala del Forte srl", che nei mesi scorsi ha venduto la quasi totalità delle proprie quote del costruendo Porto di Ventimiglia alla "Società Porti di Monaco" e contro il Comune frontaliero, chiedendo l'annullamento della delibera numero 217, riguardante la determinazione conclusiva della Conferenza dei Servizi, con la quale è stata approvata la variante 2 delle opere a mare dell'approdo degli Scoglietti.

Sotto accusa ci sono: da una parte le procedure che hanno portato alla variante (quest'ultima riguardante modifiche progettuali), dall'altra la diversa dislocazione di due posti barca, di quattordici metri di lunghezza ciascuno, che la Cala del Forte aveva promesso alla società "Investimenti marittimi srl" (successivamente fusasi nel Mannini Group) e che invece sono stati spostati in seguito alla variante: "...l'approvazione della variante in oggetto - è riportato nel ricorso . ha comportato non solo una riduzione dei posti barca previsti ma anche una loro totalmente diversa dislocazione, tanto che i due posti barca assegnati e destinati alla ricorrente - che ben li aveva contrattualmente individuati nella prestigiosa banchina I - non si rinvengono più nel sito originario". E poi. "La loro nuova, diversa e deteriore dislocazione incide negativamente sul godimento e sul valore di mercato dei due posti barca e, comunque, su interessi propri del medesimo esponente". Secondo il ricorrente (assistito dall'avvocato Adriano Battistotti, di Sanremo), la variante all'epoca chiesta dalla Cala del Forte avrebbe: "snaturato il progetto iniziale, mutando un porticciolo di modesti natanti da diporto in un approdo turistico internazionale per grandi imbarcazioni e yacht". Quindi avrebbe: "Modificato l'opera portuale complessivamente considerata, riducendone le opere di urbanizzazione..." ed avrebbe: "sostanzialmente ed espressamente migliorato le condizioni economiche per il concessionario, mantenendo ciò nonostante invariata la (di per sé già lunga) durata della concessione".

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