Centenario di Antonio Carena: una mostra a Cervo

Casa Museo, in collaborazione con il Comune di Cervo, è lieta di presentare la mostra “Antonio Carena. Cielo come orizzonte”

Centenario di Antonio Carena: una mostra a Cervo
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In occasione del centenario della nascita del pittore (1925–2025), la Casa Museo, in collaborazione con il Comune di Cervo, è lieta di presentare la mostra “Antonio Carena. Cielo come orizzonte”, ospitata nello storico Oratorio di Santa Caterina.

L’esposizione intende rendere omaggio a una delle figure originali e poliedriche dell’arte italiana del secondo Novecento, portando in viaggio le sue opere come racconto itinerante del suo percorso artistico e umano.

La luce nel buio

Definito “colui che trovò la luce del buio” e “colui che rese pop case e carrozzerie”, Antonio Carena ha attraversato con vitalità e spirito sperimentale tutti i decenni dell’arte contemporanea, senza mai perdere la propria identità.

Gli inizi

Nato a Rivoli nel 1925 in una famiglia di decoratori, si forma presso l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, sotto la guida di Enrico Paulucci.

Sin dagli esordi, il suo linguaggio si distingue per una personale ricerca della luce, influenzata dal classicismo caravaggesco, evolutasi in una pittura astratta, informale e infine visionaria.

I primi riconoscimenti

Nel 1950, dopo il diploma, vince il premio Dino Uberti come miglior allievo e partecipa alla XXV Biennale di Venezia.

L’anno successivo si aggiudica il Premio per la Cattedra di Pittura alla II Mostra Nazionale delle Accademie di Belle Arti di Napoli.

Il debutto e le grandi mostre

Nel 1955 Albino Galvano cura la sua prima personale all’interno della rassegna Europa Giovane a Torino, dove Carena presenta i suoi Paesaggi Materici, opere oscure ispirate ai paesi di campagna.

Nel 1959 espone i Ghiacci o Paesaggi Lunari alla mostra internazionale Arte Nuova, accanto a Pollock, Burri, Vedova, Fontana e altri protagonisti della scena mondiale.

Nel 1961 è invitato a Parigi da Michel Tapié, per esporre alla Galerie de la Seine.

Carrozzerie, pellicole e cieli

Le sue prime ricerche oggettuali – le Carrozzerie e trance metalliche (1963), le Pellicole (1964) – vengono esposte alla Galleria Sperone di Torino (1965) e alla Galleria Scipione di Macerata (1966), con un testo critico di Edoardo Sanguineti.

Nel 1965 inaugura il ciclo più iconico: i Cieli, dipinti su soffitti, muri, barattoli, plexiglass e persino carrozzerie d’auto, come la celebre Fiat 500 esposta ad Artissima nel 1995.

Tra provocazione e impegno

Negli anni successivi sperimenta l’Arte Povera e l’iperrealismo, fino a opere di graffitismo provocatorio come Droga droga droga o performance pubbliche come Nulla da dire, nulla da ascoltare, che nel 1970 animò Piazza San Carlo a Torino con una marcia silenziosa di cartelli bianchi.

Tra il 1961 e il 1963 dirige la Galleria L’Immagine di Torino, promuovendo giovani emergenti come Aldo Mondino e Piero Gilardi.

Street art e spazi pubblici

Negli anni ’80 è tra i primi a portare la street art in Italia, decorando spazi pubblici e privati: lo scalone del Castello di Rivoli (1984), l’Hôtel de Ville d’Albert a Parigi (1988), le sedi Martini & Rossi (1988) e gli uffici degli Agnelli a Roma (1992).

Le sue opere si trovano oggi in molti spazi urbani, tra cui il MAU – Museo d’Arte Urbana di Torino e il Piazzale Antonio Carena a Rivoli, a lui intitolato nel 2013.

Ultime opere e Casa Museo

Nel 2006, a 81 anni, realizza una performance di body painting intitolata Oggi sereno al Museo di Scienze Naturali di Torino: sotto la regia di Willy Darko, dipinge di azzurro una modella in movimento, trasformando la coreografia in pittura.

Si spegne nel 2010 nella sua casa-studio di Rivoli, oggi trasformata in Casa Museo, visitabile su prenotazione.

La mostra

La mostra “Cielo come orizzonte” è un invito a rileggere l’opera di Antonio Carena in tutta la sua ricchezza: dalle origini alla maturità, attraverso dipinti, installazioni, materiali d’archivio e fotografie.

Una retrospettiva non solo celebrativa, ma viva, pensata per un pubblico ampio e trasversale.

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