La provincia di Imperia è "roccaforte della 'ndrangheta reggina"
È stata infatti confermata l’operatività del locale di Ventimiglia, in collegamento con talune fra le più pericolose cosche reggine

“Anche la provincia di Imperia può considerarsi sul piano criminale, una roccaforte della ‘ndrangheta reggina. È stata infatti confermata l’operatività del locale di Ventimiglia, in collegamento con talune fra le più pericolose cosche reggine quale quella dei Piromalli”.
E’ quanto riportato nell’ultima “Relazione sull’attività svolta dalla Dia”
riferita al 2024. Il “locale” di Ventimiglia, in particolare,: “assolverebbe ad una funzione di Camera di passaggio o di transito e, pertanto, di collegamento con le proiezioni ultra-nazionali attive nella vicina riviera francese”.
In provincia si registra anche la presenza della diramazione associativa di Bordighera, facente capo alle famiglie Barilaro-Pellegrino, proiezione della cosca Santaiti di Seminara (Reggio Calabria). Si annovera, inoltre, anche la presenza della famiglia seminarese De Marte, da tempo attiva nel territorio di Diano Marina e collegata ai Barilaro- Pellegrino “da relazioni parentali e affaristiche”.
Il 25 novembre 2024, il Tribunale di Genova, nell’ambito del processo “Ares 2021”
ha condannato a oltre 180 anni di reclusione complessivi 22 soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, estorsione ed altro, con l’aggravante mafiosa. “La relativa attività di indagine culminava il 13 novembre 2023, con l’esecuzione, da parte della Guardia di finanza, di un’ordinanza di custodia cautelare e del sequestro di oltre 850 mila euro nei confronti di 26 soggetti facenti parte di un sodalizio operante sul territorio di Imperia, con base operativa dislocata a Diano Castello, ma con estensione fino alla Calabria e Roma”.
Il Tribunale, così come già affermato dal gip in sede cautelare
ha dunque ritenuto che l’associazione operasse “… con modalità tipicamente mafiose, affermando il proprio monopolio nell’area del Dianese dove gestiva le attività delittuose grazie a una cospicua rete di venditori, imponendo il proprio dominio anche grazie alle minacce e all’evocazione del nome della famiglia De Marte-Gioffrè, che, per reputazione criminale acquisita, le consentiva di affermarsi nel mercato locale degli stupefacenti …”.
Nell’area sanremese, inoltre, si è da tempo avuta contezza
circa la presenza di propaggini della cosca Gallico, di Palmi (Reggio Calabria). Con riferimento alle proiezioni delle mafie italiane nella limitrofa riviera francese, è da tempo nota l’operatività di singoli sodali o di gruppi familiari riconducibili a consorterie ‘ndranghetiste attive per lo più nel settore del narcotraffico nonché, in passato, nella gestione di latitanti. Riguardo alle organizzazioni mafiose siciliane e campane, non si sono registrate nel 2024 operazioni di polizia che ne abbiano evidenziato l’operatività.
Con riferimento a organizzazioni criminali straniere
il 22 marzo 2024, i Carabinieri hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 10 soggetti di nazionalità marocchina e tunisina, ritenuti responsabili di una consistente attività di spaccio di cocaina ed eroina condotte prevalentemente nell’area di Imperia e di Albenga (Savona). Per ciò che concerne il confine terrestre: “Il valico di Ventimiglia rappresenta il naturale canale di transito di corrieri provenienti dal nord Africa che, lungo la direttrice di terra Spagna-Francia-Italia, importano grandi quantità di hashish e marijuana principalmente provenienti dal Marocco”.
Fabrizio Tenerelli