I nostri consigli

Lavanda: erba aromatica dal profumo e colore intensi

Pianta rustica che ha bisogno di tanto sole, poca acqua e due potature all’anno

Lavanda: erba aromatica dal profumo e colore intensi
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Cari lettori, ecco a voi un’erba aromatica particolare, meno nota per i suoi utilizzi in cucina ma molto usata per abbellire un terrazzo o dare un tocco di vivacità al balcone, grazie ai suoi splendidi fiori viola-blu e dal profumo intenso. La lavanda è una delle piante più utilizzate e apprezzate fin dall’antichità per profumare e curare il corpo: il nome stesso deriva dal verbo latino “lavare”. Ci sono più di quaranta varietà, con diversi colori e profumi più o meno persistenti. La nostra lavanda - vera - appartiene alla tipologia angustifolia, conosciuta anche come officinale.
La lavanda attira gli insetti impollinatori - spesso quando la vediamo nei campi è attorniata da bombi e simili. Questo è segno di un ambiente sano e non inquinato, inoltre la presenza di impollinatori può favorire la coltivazione di altri ortaggi, come le zucchine.

Lavanda: i nostri consigli

Nonostante sia facilissima da coltivare, ecco alcuni suggerimenti per far fiorire i vostri semi di lavanda, forniti da Franchi Sementi, grazie al sostegno di Novatex Italia.

La semina

La semina può essere fatta da febbraio a settembre. Ci servirà un vaso più profondo del solito, alto anche 45 cm. Sul fondo dovremo posizionare uno strato di ciottoli o argilla espansa per drenare meglio l’acqua e non farla ristagnare. Questo perché la lavanda ha bisogno di caldo e sole diretto, ma non di troppa acqua. Infatti, bisogna tenere il terreno umido ma evitando che l’acqua ristagni, e prediligere la mattina alla sera per innaffiare, così da evitare di far “bollire” le radici. Faremo crescere una sola pianta per vaso - se largo i soliti 40 cm - perché crescerà a cespuglio. Per sicurezza possiamo come di consueto porre due o tre semi nel vaso e lasciare crescere una sola pianta.

La crescita

Dopo 15-30 giorni - a seconda delle condizioni - vedremo germinare i nostri semi. Essendo una pianta rustica dovremo solo lasciarla al sole e bagnarla poco, preferibilmente al mattino.
La pianta di lavanda farà più fioriture all’anno, quindi - sia per contenerne la forma cespugliosa sia per facilitarne lo sviluppo - dal secondo anno si consiglia la potatura. Così si manterrà per più anni.

La raccolta

Le potature, che rappresentano anche le raccolte dei fiori, verranno effettuate due volte l’anno, alla fine dei periodi di fioritura. In primavera, quando la pianta avrà ripreso la sua fioritura dopo la pausa invernale: taglieremo due terzi della lunghezza dei rami, quindi se mediamente sono sui 30 centimetri ne taglieremo 20. Successivamente lasceremo rifiorire la pianta e in estate, prima della sfioritura autunnale, effettueremo la seconda potatura: questa volta andremo a tagliare un terzo del ramo, quindi dei nostri ipotetici 30 cm ne taglieremo 10. E così via ogni anno.
Con l’arrivo dell’inverno dovremo mettere la lavanda al riparo o proteggere la pianta coprendola.

Virtù e utilizzi, dalla cosmetica alla cucina: profuma, rilassa e depura

La lavanda non solo profuma e colora un ambiente, ma può essere usata in diversi modi. Anche in cucina.
Più comunemente la lavanda viene essiccata, tenendola in un luogo chiuso, fresco, ombreggiato e ventilato. In questo modo, le sue spighe manterranno molto a lungo il loro profumo. Uno degli utilizzi più classici è fare dei sacchettini per profumare la biancheria.
Con i fiori secchi possiamo anche prenderci cura del corpo, realizzando diversi cosmetici, come ad esempio uno scrub. Oltre al suo profumo intenso, la lavanda è utile per calmare le irritazioni della pelle o in caso di punture di insetti, ed è particolarmente adatta a chi ha la pelle o i capelli grassi.

Dalla distillazione in corrente di vapore dei fiori appena colti possiamo ottenere invece l’olio essenziale di lavanda, di color giallo paglierino, dal sapore amaro e dalla profumazione intensa, dalle virtù calmanti, rasserenanti ed emollienti. Mal di testa, stress, insonnia, ansia: con la sua azione sedativa e calmante, l’olio essenziale di lavanda può essere utile per contrastare gli stati di agitazione e nervosismo. Svolge anche un’azione balsamica sulle vie respiratorie e può essere quindi impiegato in caso di raffreddore, influenza e tosse. Ha proprietà antinfiammatorie, antispastiche e antimicrobiche e si rivela un buon alleato contro i disturbi digestivi.

Ma la lavanda, in fiori o come essenza, trova largo impiego anche in cucina. Possiamo usarla, per esempio, per aromatizzare il pane fresco, insaporire le carni bianche, il pesce, la frutta, i dolci e anche il miele. Non dimentichiamo che possiamo ottenere inoltre degli ottimi infusi: basta raccogliere i fiori secchi in un sacchetto di tulle e lasciarlo in infusione per qualche minuto in acqua bollente.

Sicuramente originale è il risotto alla lavanda. Ci sono due versioni nell’utilizzo di questa erba aromatica per preparare il risotto: con il brodo di verdura aromatizzato con due spighe fiorite di lavanda, con cui preparare il risotto, oppure con un trito di foglie di lavanda (senza fiori), rosmarino e scalogno soffritto in una noce di burro di panna fresca, in cui poi si butta il riso e si cuoce sfumando con il vino bianco e aggiungendo il classico brodo di verdura. In entrambe le versioni si decora alla fine il piatto con fiorellini staccati dalla spiga.

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