Sindacato dei Carabinieri

"Ricordare anche le vittime dei partigiani"

Il segretario di Unarma "I Partigiani torturarono e uccisero 12 Carabinieri nell'eccidio di Malga Bala, nel 1944"

"Ricordare anche le vittime dei partigiani"
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«Il 25 aprile si festeggia la Liberazione d’Italia, parlare di antifascismo è importante per celebrare la democrazia, ma non basta se il popolo italiano dimentica le ferite nella storia del nostro Paese”, così Antonio Nicolosi, segretario generale di Unarma, associazione
sindacale dell’Arma dei carabinieri. Il segretario sottolinea la necessità di ricordare anche le vittime dei Partigiani.

 

"Ricordare anche le vittime dei Partigiani"

“Una delle ferite che ci tocca maggiormente come associazione che tutela il personale dell’Arma- ha detto Nicolosi- è l’eccidio di Malga Bala del 1944, quando 12 carabinieri furono brutalmente assaliti e torturati dai partigiani slavi alle Cave dei Predil, nell’alto Friuli. Ci teniamo a commemorare le vittime perché in questi giorni in cui si parla di memoria, è importante ricordare che la nostra istituzione così come la storia italiana si fondano sulla giustizia, che deve accomunare le persone indipendentemente dal proprio orientamento politico per permettere alla storia di ritrovare il suo equilibrio”. 

 

La bufera sul presidente Gianmarco medusei dei giorni scorsi

la "memoria" degli aspetti tragici della Resistenza, aveva trascinato nella bufera anche il Presidente del Cosniglio regionale Gianmarco Medusei (Lega),  a margine della seduta solenne per commemorare il 78esimo anniversario dalla Liberazione dal nazifascismo. Nelle ore successive, dall'Anpi ai deputati del Partito Democratico, parssando per la Cgil si erano indignati per le dichiarazioni del presidente che, in seguito, con una nota stampa, si era detto uomo delle istituzioni e che la frase, contenuta in un'intervista precedente alla seduta, non appropriata al contesto "non avendo avuto modo di sviluppare i concetti che avrei voluto in quei pochi secondi di intervista, gli stessi che ho poi espresso in modo inequivocabile subito dopo in Aula".

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