Ventimiglia: ecco il piano di recupero dell'oasi faunistica del Nervia

Ventimiglia: ecco il piano di recupero dell'oasi faunistica del Nervia
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Ecco il piano di recupero del Comune di Ventimiglia dell'oasi faunistica

Obiettivo del nuovo progetto che il Comune di Ventimiglia promuove in partenariato con il Centro per il Ponente Ligure (Cenvis) – Giardini Botanici Hanbury – Università degli Studi di Genova (partner), il Comune di Camporosso (partner) e i Delfini del Ponente Aps (partner), è di realizzare una serie di interventi di rinaturalizzazione e fruizione per l’Oasi del Nervia, un torrente la cui foce è posta a cavallo dei Comuni di Ventimiglia e Camporosso, nel ponente ligure. A causa della sua collocazione, prossima a centri urbani, limitrofa alla ferrovia, ciclovia e Aurelia, l’impatto antropico sull’area è notevole e, col progetto Nervia, si mira a ridurre questa problematica rendendo l’oasi unica in tutta la riviera di Ponente.

Le dichiarazioni del sindaco Gaetano Scullino

“L’Oasi venne istituita nel 1984, come sic, nel tratto terminale della attuale Zona Speciale di Conservazione del “Torrente Nervia”. Questa piccola area protetta è ricchissima di biodiversità: in soli 6 ettari si trovano 6 tipologie di habitat differenti, tra cui spicca la foresta alluvionale di ontano nero (Alnus glutinosa), la cui tutela è considerata prioritaria ai sensi della Direttiva Habitat 92/43/Cee. In vent’anni vi sono state censite circa 220 specie di uccelli, principalmente migratori ma la situazione degli habitat di spiaggia e delle zone umide costiere è estremamente frammentata a livello regionale dunque col progetto si creerebbe una vera e propria enclave, totalmente protetta dalle intrusioni antropiche e con la realizzazione di aree idonee a incrementare l’ospitalità di avifauna, ai sensi della Direttiva Uccelli 2009/147/Ce”.

Lo annuncia il sindaco Scullino, che ringrazia il consigliere Giuseppe Palmero, consigliere incaricato all'ambiente e gli assessori Simone Bertolucci, Tiziana Panetta e Matteo De Villa che seguono, per quanto di propria competenza gli aspetti dello sviluppo ecosostenibile del territorio e del turismo cittadino. I principali interventi di rinaturalizzazione sono, dicono gli amministratori - il completamento della costituzione di un bosco di lecci (Quercus ilex) in modo da espandere l’area protetta per una superficie di circa 3000 metri quadri, con la messa a dimora di altre specie arbustive tipiche dell’ambiente mediterraneo. Si prevede inoltre la rinaturalizzazione degli ambienti di litorale, con la reintroduzione di specie erbacee ed arbustive tipiche, per una superficie complessiva di circa 3000 m2.

Continua il sindaco: "Nel progetto è previsto inoltre il ripristino di una piccola zona umida lungo la sponda di Ventimiglia, interrata durante la costruzione del ponte ciclopedonale che attraversa l’area, per una superficie di circa 600 metri quadri. Sono previsti anche interventi puntiformi, concordati con il sindaco Gibelli, che riguardano la rimozione di specie alloctone lungo la sponda sinistra di Camporosso, mentre sulla sponda destra di Ventimiglia, l’installazione di capanni e punti di osservazione col riuso di manufatti ex ferroviari, in modo da sostenere l’ecoturismo, il birdwatching e la fotografia naturalistica anche con l’installazione di casette nido per passeriformi e strigiformi". 

Conclude Scullino: "Perché un progetto non muoia, è necessario venga curato, monitorato scientificamente e reso percepibile al pubblico nel suo utilizzo pertanto, una parte del finanziamento richiesto, è volto al monitorare i risultati, diffonderne lo spirito e informare il pubblico delle peculiarità dell’area davvero unica oasi meravigliosa nel ponente, per questo la collaborazione del Centro per il Ponente Ligure, Cenvis, Giardini Botanici Hanbury, Università degli Studi di Genova, nostro partner di progetto, è fondamentale, ringrazio molto il professor Mariottti”.

Altrettanto indispensabile sarà la presenza all'interno dell'Oasi di Nervia per monitorare i risultati, diffonderne lo spirito e informare il pubblico delle peculiarità dell’area davvero unica dei Delfini di Ponente, anch'essi nostri partner di progetto. In particolare un ringraziamento è rivolto ad Andrea Floris ed Enrico Carta che hanno collaborato direttamente alla stesura del progetto.

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