Incredibile a Pavia

Cancello delle case comunali cade addosso a un bimbo, due anni prima era già capitato alla sorellina

Si trova ricoverato in ospedale e per fortuna non sarebbe in pericolo di vita.

Cancello delle case comunali cade addosso a un bimbo, due anni prima era già capitato alla sorellina
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Sembra uno scherzo del Destino. Per fortuna possiamo parlare di una tragedia sfiorata, ma è davvero incredibile quanto accaduto a Pavia, nel cortile di un complesso gestito dai Servizi sociali della città. Lo stesso cancello d'ingresso in metallo che due anni prima era finito addosso a una bambina, è uscito dalla propria sede rovinando stavolta addosso al fratellino.

Cancello cade addosso a un bambino

Tragedia sfiorata nel pomeriggio di lunedì 13 luglio 2020, al Villaggio San Francesco, una struttura che accoglie persone e famiglie in condizioni di fragilità. Il cancello di ingresso si è staccato dalla sua sede ed è andato a colpire un bambino di 6 anni. Il piccolo, ricoverato in ospedale, è tenuto sotto osservazione, ma fortunatamente non è in pericolo di vita. Ma quello che è incredibile è che la stessa cosa era accaduta due anni fa a sua sorella.

La denuncia

Per la seconda volta in pochi anni il cancello in ferro di diversi quintali del Villaggio San Francesco è caduto addosso a un bambino. Il piccolo di 6 anni si trova al momento in pronto soccorso con i genitori, così come toccò un paio di anni fa a sua sorella.
È evidente che il comune non è minimamente in grado di gestire in sicurezza questa struttura.
Torniamo a ribadire che il villaggio non è una soluzione per le famiglie sfrattate, che va chiuso e che vanno assegnate case vere, popolari o transitorie che siano, alle famiglie. Non intendiamo lasciare passare impunito questo ennesimo episodio.

Ci sono responsabili con nomi e cognomi per questa situazione.
Colpevole è l'assistente sociale Gian Carlo Costantini, che va immediatamente sollevato dall'incarico e sul cui operato il comune deve avviare un'inchiesta.
Colpevole è il servizio sociale, con i suoi operatori e dirigenti, incapaci di fornire risposte concrete ai bisogni delle famiglie pavesi, ma abilissimi nel minacciare e ricattare.
Colpevoli sono i sindaci e gli assessori che si sono succeduti in questi anni, che non hanno avuto la decenza di pensare a soluzioni alternative più dignitose del villaggio, o che hanno pensato bene di privatizzare la povertà, immaginando esternalizzazioni che andassero a ingrassare ancor di più il terzo settore.
Colpevoli sono tutte e tutti coloro che davanti a questa situazione collaborano per renderla un pelo meno sgradevole di un lager, o che semplicemente fingono di non vedere.
Per tutti voi c'è solo il nostro odio".

La risposta del Comune

"Il primo pensiero va al bambino coinvolto nell’incidente, cui vanno i nostri auguri di pronta guarigione. Sullo svolgimento dei fatti sono in corso le indagini di rito, oltre a un’istruttoria interna per la ricostruzione delle circostanze, quindi - al momento - non è opportuno esprimersi a riguardo. Le affermazioni espresse sulla pagina Facebook “MovimentoPavia.org”, a danno di operatori del Comune di Pavia, sono però molto gravi. In merito a queste ultime, si sta valutando se procedere a querela.

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