Casa lager a Imperia: polizia arresta badante e denuncia la figlia

Una donna di 54 anni, di origine calabrese, è stata arrestata; mentre la figlia di 37 anni è stata denunciata con l'accusa di maltrattamenti aggravati

Casa lager a Imperia: polizia arresta badante e denuncia la figlia
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Casa lager

Una donna di 54 anni, di origine calabrese, è stata arrestata; mentre la figlia di 37 anni è stata denunciata con l'accusa di maltrattamenti aggravati nei confronti di un ottantenne di origini sarde, loro vicino - alle case popolari di Imperia - al termine di un'indagine della squadra Mobile, coordinata dalla locale Procura.

L'uomo, separato, viveva da solo, da quando moglie e figli si erano trasferiti fuori regione. Col passare degli anni e il comparire di alcune patologie invalidanti, le sue condizioni di salute sono peggiorate, tanto da renderlo non più autosufficiente. Ecco, allora, comparire le due badanti, che si sono offerte di assisterlo non certo per amore. Sono stati alcuni abitanti dello stabile a porre fine a questo incubo, segnalando alla polizia le ripetute prevaricazioni delle due donne: urla di dolore e rumori sordi, provenienti dall'abitazione, che sembravano provocati da schiaffi; e poi ingiurie e altri atti di violenza.

Sembra che le due donne gestissero la pensione dell'anziano

con la trentasettenne che aveva ottenuto la delega a operare sul conto. Oltre alle dichiarazioni dei testimoni, sono stati predisposti dei servizi di osservazione e delle intercettazioni ambientali, grazie a una cimice installata nella camera in cui l'anziano viveva, sdraiato nel letto, con l'unica compagnia di un televisore che restava acceso giorno e notte, mentre le due badanti lo visitavano sporadicamente. Nel sospetto di essere intercettate, madre e figlia avevano fatto "bonificare" l'alloggio e, pur con esito negativo, avevano cercato di modificare il proprio atteggiamento.

La più violenta era la madre

che spesso picchiava l'anziano, soprattutto quando curava la sua igiene intima, con quelli che definiva 'massaggi' o 'massaggini' ma che, in realtà, erano veri e propri schiaffi, finalizzati a ottenere l'obbedienza del proprio assistito. Senza contare che l'uomo, con problemi di incontinenza e incapace di trattenere i propri stimoli fisiologici, veniva pure minacciato, insultato e preso in giro anche con allusioni sessuali, soprattutto quando toglieva il pannolone e sporcava le lenzuola.

In casa, oltre a un odore nauseabondo

i poliziotti hanno trovato alimenti scaduti o inadeguati all'età e alle patologie. L'anziano, che è stato trasferito in una struttura idonea, ha accolto polizia e operatori socio-sanitari, con sollievo e gratitudine. Prima di essere arrestata la madre ha aggredito un poliziotto con dei colpi in testa, cercando di accedere nell'abitazione dell'anziano ed evidenziando ancora una volta la propria indole violenta, costatele un'ulteriore denuncia per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.

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