Badalucco piange Giuseppe Mela, il "Marista Baücôgnu"
Non è un luogo comune, o piaggeria, ma un dato di fatto in quanto il nostro concittadino era un “marista” fin dalla giovane età
Badalucco piange Giuseppe Mela
Giuseppe Mela è volato via, ci ha lasciati dopo novanta (90) anni di vita vissuta per gli altri. Non è un luogo comune, o piaggeria, ma un dato di fatto in quanto il nostro concittadino era un “marista” fin dalla giovane età. Marista è un laico consacrato a Dio che segue Gesù e la Madre di tutte le madri, Maria. In sostanza Giuseppe era uno dei tantissimi “Piccoli Fratelli di Maria”, così si chiama ufficialmente la congregazione laica detta dei Maristi, che opera in settantaquattro (74) Paesi di tutto il mondo e in Italia nelle seguenti sedi: Roma, Genova, Cesano Maderno, Viterbo, Giugliano, Taormina, Lavarone, Carmagnola, Entracque, Hone (Aosta), Ventimiglia, Mondovì, Velletri.
Fu fondata ad inizio dell’800 da un prete francese, Marcellino Champagnat, che scelse di occuparsi dei tanti giovani disagiati, orfani, poveri e/o bisognosi, senza educazione e senza prospettive, in quanto effetto collaterale della Rivoluzione francese. Padre Champagnat capì che occorreva intervenire a sostegno di tanto malessere con l’istruzione scolastica e, soprattutto, un progetto di vita; e che per la bisogna sarebbero stati necessari docenti adatti e votati al compito, centri giovanili, collegi, associazioni e una stretta collaborazione con Famiglie. E così fu. Da allora, essere Marista diventò sinonimo di altruismo, generosità, abnegazione e sacrificio per gli altri senza clamori o pretese di alcun tipo. Giuseppe, classe 1930, venne educato in questa maniera, crebbe, diventò adulto, si sposò, mise al mondo dei figli e condusse tutta la sua esistenza seguendo l’orientamento ricevuto e rispettando il motto di Champagnat: “Tutto a Gesù per Maria, tutto a Maria per Gesù”.
In Lui non vi erano altri obbiettivi, se non quelli del Bene, da perseguire secondo la Volontà Celeste. Altri Baücôgni ne hanno già ricordato il carattere mite, il fare sommesso, la simpatia e la semplicità nei rapporti sociali. Da diversi anni si “divertiva” a fare fotografie di tutti i Baücôgni, di ogni festa religiosa, di ogni tradizione e rito. Immortalava momenti belli, spensierati, vocianti e allegri e li trasformava in album fotografici, audio e video cassette, CD (compact disk), in cambio delle quali otteneva offerte da destinare al prossimo. Fermo restando che quest’ultimo era semplicemente il suo ultimo compito, tutta la sua vita fu scandita da opere pie che hanno aiutato, sostenuto e foraggiato uomini e cose pronti ad operare nel nome di Dio e della Cristianità. Così fino all’ultimo, fin che ha potuto.
Badalucco deve esser grata a Giuseppe perché il suo nome, il suo spirito caritatevole e votato al prossimo ha glorificato “u nostru paise”, da sempre protagonista quando si tratta di solidarietà. Tenuto conto che in seguito alla situazione vigente e alle disposizioni sanitarie emanate dalle autorità, nessuno, Familiari a parte, potrà salutarlo adeguatamente nel suo ultimo viaggio verso Pré Martin, questa Pagina desidera omaggiare tanto altruismo, spirito di servizio per finalità altissime e ammirevoli, con una sola parola, secondo stile Marista, senza “fa tantu sciaätu”. Grazie (di cuore).
Giso Orengo
Giuseppe Mela, nella foto di Giampiero Boeri.