Da consiglio di Sanremo

Liguria Popolare lancia un grido di allarme a Roma

"E' il momento della solidarietà. Allora se dobbiamo essere solidali il nostro grido di allarme spero arrivi fino a Roma. Siate solidali con noi nell'esprimere l'inadeguatezza di questo Governo"

Liguria Popolare lancia un grido di allarme a Roma
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Con una nota stampa, il gruppo consiliare sanremese Liguria Popolare, lancia un appello al governo centrale

Liguria Popolare lancia un grido di allarme a Roma

Sono passati due mesi dall'inizio del graduale lock down e dal decreto "cura italia". Non entriamo nel merito delle responsabilità di coloro che avrebbero dovuto condividere prima alcuni dossier e non permettere nel mese di febbraio alcuni eventi ma evidenziamo che i 600 euro per gli autonomi non sono arrivati a tutti e la cassa integrazione in deroga rimane una chimera anche per il rateo del mese di Marzo. Peraltro la cassa integrazione era impostata per 9 settimane e a breve le aziende saranno chiamate, forse, a riproporre la pratica senza aver visto ancora un euro.  A livello locale il Comune annuncia qualche moratoria per piccole tasse ma per interventi seri come l'annullamento di IMU e TARI servirebbe la copertura del governo centrale.  Intanto a Giugno l'Italia affronterà il versamento delle tasse per circa 45 mld come somma di tutte le scadenze e ci chiediamo se queste vengano finanziate ironicamente con il decreto liquidità. Sono già innumerevoli i casi che esemplificano l'annosa burocrazia per i famosi 25mila euro in un giorno garantiti dallo stato. Figuriamoci per richieste di finanziamento più importanti che saranno all'ordine del giorno per la maggior parte delle piccole e medie imprese italiane.  A livello Europeo assistiamo al teatrino-dibattito tra Stati che cercheranno di difendere i propri interessi a scapito degli altri richiamando di volta in volta il famosa senso di solidarietà. E' il momento della solidarietà. Allora se dobbiamo essere solidali il nostro grido di allarme spero arrivi fino a Roma. Siate solidali con noi nell'esprimere l'inadeguatezza di questo Governo". 
 "Da Sanremo - dichiara Sergio Tommasini - lanciamo un grido di allarme. Da due mesi dall'emergenza i cittadini non hanno visto un euro. Qualche fortunato ha visto i 600 euro. La politica degli annunci deve terminare. L'Italia ha perso oltre 150miliardi di prodotto interno lordo. Ogni giorno sento parlare di migliaia di miliardi ma la politica del sostegno al reddito di famiglie e imprese dovrebbe partire da basi concrete e raggiungibili nel brevissimo periodo. In particolare Sanremo è fatto di micro-imprese che stanno soffrendo in silenzio e mantenendo una loro dignità. Ma la sofferenza emergerà e avremo da gestire una emergenza economica che sarà peggio di quella sanitaria. Il Governo deve pensare meno alle poltrone - continua -, alle nomine e agli appalti per le mascherine e rendersi conto che il 3 Marzo ha fatto un decreto e dopo un mese è arrivato un libercolo di 76 pagine per interpretare i 120 articoli. Adesso che si discute della c.d. Fase 2 mi chiedo chi finanzierà tutti i dispositivi e dotazioni di sicurezza che le imprese dovranno avere per poter lavorare. Saranno mica soldi stanziati nel decreto di aprile che è già slittato a Maggio".
"Ritengo assurda - fa eco Artioli -  la dichiarazione del Ministro dell'Istruzione che ha vanificato l'impegno di tanti docenti e professori annunciando il via libera a tutti. Tutti promossi. Ma cosa insegniamo ai nostri ragazzi? In un momento di emergenza è tutto concesso? L'istruzione è una cosa seria e non possiamo portare via il presente ai nostri figli".
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