Fase 2: soltanto il 65% delle imprese ha riaperto, è rischio occupazione
Parla Luciano Pasquale, presidente delle Camera di Commercio Riviere della Liguria, che comprendono le province di Imperia, Savona e Spezia
Rischio occupazione
"Stimiamo che soltanto il 65 per cento delle imprese autorizzate a ripartire nella Fase 2, abbia realmente aperto. Molti, infatti, attendono l'annunciata manovra di sostegno del governo, ma il rischio è che un'eccessiva dilatazione del tempo tra il dire e il fare, possa determinare un rischio sociale per le masse critiche". Lo ha dichiarato all'Ansa, Luciano Pasquale, presidente delle Camera di Commercio Riviere della Liguria, che comprendono le province di Imperia, Savona e Spezia.
"Nell'area di nostra competenza, prima del Covid avevamo 83.660 imprese per complessivi 208mila addetti, tra imprenditori e dipendenti - afferma Pasquale -. Nella Fase 2, le imprese aperte o che possono aprire a determinate condizioni sono 69.195, tra queste anche bar e ristoranti autorizzati al servizio da asporto; mentre 14.465 sono quelle che non hanno aperto. Si tratta prevalentemente di imprese del commercio al dettaglio e dei servizi alla persona, come centri estetici o parrucchieri e stabilimenti balneari".
Secondo Pasquale, dunque, soltanto il 65 per cento delle circa 69mila imprese, ha realmente aperto. Molti bar e ristoranti, ad esempio, sono ancora in attesa di sapere quanto dovranno investire nella protezione individuale e di conoscere le manovre di sostegno del governo, non potendo sopravvivere col take away. "C'è anche da considerare che la domanda subirà una significativa diminuzione, soprattutto nella filiera del turismo, con le persone che si muovono di meno. Ciò determinerà un crollo del fatturato e a preoccupare, oltre alla chiusura delle imprese, è l'aspetto occupazionale"
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