MIGRANTI

I no border tornano in piazza domenica a Ventimiglia contro la chiusura del campo Roya

I no border tornano in piazza, domenica prossima, dalle 18, con una manifestazione che so terrà sul piazzale del Resentello, di Ventimiglia

I no border tornano in piazza domenica a Ventimiglia contro la chiusura del campo Roya
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I no border tornano in piazza, domenica prossima, dalle 18, con una manifestazione che si terrà sul piazzale del Resentello, di Ventimiglia, per protestare contro la chiusura del campo Roya: "Che fin dalla sua istituzione nell’estate 2016 come campo di transito - è scritto in una nota di Rete Sanremo Solidale - ha assistito gli immigrati richiedenti asilo e gli altri, la maggior parte, desiderosi di recarsi all’estero, non solo fornendo un tetto e il cibo indispensabile, ma soprattutto consulenze legali e informazioni sulla prassi da seguire per chi volesse rimanere in Italia". All'evento si parla della presenza di circa 200 persone appartenenti a diversi collettivi.

Aumentano i respingimenti al confine

"Nonostante il trattato di Dublino - prosegue la nota - i trasferimenti coatti al sud Italia tramite autobus Riviera Trasporti e i respingimenti perpetrati dalla Francia, anche di minori, in media sono cento al giorno secondo gli ultimi dati Caritas. Il campo gestito dalla Croce Rossa è stato un punto di riferimento per molte persone, che dal 2015 ad oggi sono riuscite a oltrepassare la frontiera per ricongiungersi a parenti e amici in grado di aiutarli ad integrarsi in altri paesi". Attualmente il campo Roya è chiuso a nuovi ingressi, per motivi legati all'emergenza sanitaria da Coronavirus, e tutti i migranti in arrivo a Ventimiglia vivono accampati tra il lungo Roya, la stazione, la spiaggia e dove capita.

Ma il campo resta chiuso

"Ora il campo è stato chiuso ai nuovi ingressi causa covid, ma continua a rimanere inaccessibile, nonostante che la Croce Rossa abbia saputo gestire la quarantena ormai terminata e che sia ancora disposta a farlo in caso di bisogno. Sappiamo che ormai si parla di chiusura, tant’è che si prevede il trasferimento di una decina di ospiti in Cas e degli altri in Sprar, ma solo fino a che durerà l’emergenza, in base alle decisioni del Governo, dopo di che verranno da questi messi fuori in strada, con pericolo non solo per se stessi di cadere nelle mani della malavita per sopravvivere, ma anche di ammalarsi e contagiare pure noi italiani".

"Nel frattempo alla frontiera continuano ad arrivare persone, tra cui famiglie e minori, 140 solo domenica13 luglio, assistiti solo per il vitto da un’associazione francese. Per questi motivi le suddette associazioni hanno scritto una lettera alla ministra degli interni Lamorgese e al ministro degli esteri DiMaio affinchè si adoperino sia a continuare nell’opera di convincimento degli altri stati europei a condividere con l’Italia la responsabilità dell’accoglienza di quote di immigrati, sia a mantenere aperto il campo Roya di Ventimiglia, città di transito verso la Francia".

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