Consiglio Regionale

Consiglieri scrivono alla Giunta "situazione disastrosa per i lavoratori dello spettacolo"

Nella lettera, numerosi capigruppo, sa della maggioranza che dell'opposizione, chiedono che la giunta incontri i rappresentanti sindacali

Consiglieri scrivono alla Giunta "situazione disastrosa per i lavoratori dello spettacolo"
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Sono numerosi i consiglieri della Liguria - sia dai banchi della maggioranza che dell'opposizione nel parlamentino - che hanno fatto pervenire una lettera al governatore della regione Giovanni Toti e all'assessore al lavoro Gianni Berrino, a fronte della disastrosa situazione in cui ancora versano i 4mila lavoratori atipici dello spettacolo in Liguria. Una lettera per richiamare l'attenzione sulla situazione preoccupante di migliaia di lavoratori e per chiedere che la giunta incontri i rappresentanti sindacali della categoria per acoltarne le istanze e eventualmente, trovare soluzioni.

I firmatari

Hanno firmato la lettera: Giovanni Lunardon, capogruppo PD Regione Liguria; Fabio Tosi, capogruppo Movimento 5 Stelle Regione Liguria; Giovanni Battista Pastorino, capogruppo Linea Condivisa Regione Liguria; Juri Michelucci, capogruppo Italia Viva Regione Liguria; Alice Salvatore, capogruppo ilBuonsenso Regione Liguria; Lilli Lauro, capogruppo Cambiamo con Toti Presidente;
Angelo Vaccarezza, capogruppo Cambiamo; Gabriele Pisani, capogruppo Liguria Popolare; Giovani Boitano, capogruppo Gruppo Misto; Matteo Rosso, capogruppo Fratelli d'Italia Regione Liguria.

La lettera

Con la presente si intende nuovamente richiamare l’attenzione sulla grave situazione in cui si trovano circa 4000 lavoratori e lavoratrici atipici dello spettacolo nella nostra regione. Com’è noto l’epidemia da Covid-19 ha comportato pesanti conseguenze su tutto il comparto. Il 70 per cento dei piccoli teatri non ha potuto riaprire e circa l’80 per cento dei lavoratori e delle lavoratrici impegnati nel settore dello spettacolo (attori, musicisti, scenografi, costumisti, elettricisti) non ha ancora ripreso l’attività. I lavoratori e le lavoratrici coinvolti hanno assoluto bisogno di coperture per il sostegno al reddito, visto che lo spettacolo è tradizionalmente escluso dai normali ammortizzatori sociali e i sussidi, laddove ricevuti, ammontano a poche centinaia di euro nell’arco di cinque mesi: cifre con cui è obiettivamente impossibile garantire un livello dignitoso di vita.

Purtroppo la situazione dello spettacolo dal vivo non ha avuto alcun ritorno alla normalità, con una pesantissima penalizzazione del numero degli spettacoli svolti e dei cachet: una situazione che non ha consentito a questi lavoratori e a queste lavoratrici di recuperare o almeno limitare i danni subiti durante il lockdown. Il Consiglio regionale, nell’ultima seduta della legislatura, il 29 luglio scorso, ha preso atto di questa emergenza e ha approvato all’unanimità un ordine del giorno con cui impegnava il Presidente e la Giunta regionale a individuare, attraverso la riprogrammazione del Fondo Sociale Europeo - come prevista dal decreto legge “Rilancio” e dall’accordo Regione-Governo - risorse per finanziare e misure a carattere sociale ed economico dedicate ai lavoratori e alle lavoratrici del comparto. Un intervento che, invece, è stato messo in campo da altre Regioni: il Veneto, per esempio, ha assegnato un sostegno parziali a questi lavoratori e a queste lavoratrici.

Constatiamo con rammarico che nella seduta della Giunta regionale datata 5 agosto, l’ultima prima della sospensione dei lavori a seguito del rinnovo del Consiglio regionale, non è stata trattata, contrariamente a quanto avvenuto per altre urgenze a cui invece è stata data risposta, la questione dei lavoratori e delle lavoratrici dello spettacolo. In una lettera del 17 agosto u.s. l’assessore Berrino ha informato le rappresentanze sindacali che, pur avendo attivato gli uffici regionali e l’Autorità di gestione del Fondo Sociale Europeo, non è stato possibile reperire le risorse necessarie e, stante la situazione di “prorogatio” degli organi regionali, le eventuali misure a favore dei lavoratori e delle lavoratrici potranno essere assunte solo dopo la costituzione della nuova Giunta. Nella situazione di assoluta necessità in cui versano i lavoratori e le lavoratrici dello spettacolo, però, l’attesa di ulteriori due/tre mesi per definire e poi ricevere un minimo sostegno economico e sociale diventa un tempo lunghissimo e insostenibile. Si chiede pertanto di rispondere affermativamente alla richiesta di un incontro avanzata dalle rappresentanze sindacali dei lavoratori e delle lavoratrici dello spettacolo e di considerare la
condizione di queste persone una vera e propria emergenza, a cui continuare a prestare massima attenzione e impegno anche durante questo periodo che precede lo svolgimento delle elezioni. È necessario reperire e assegnare al più presto le annunciate risorse derivanti dalla riprogrammazione del Fondo Sociale Europeo.

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