Arresti ad Imperia e tutta Italia per associazione mafiosa

L'inchiesta partita dalla Procura di Bari

Arresti ad Imperia e tutta Italia per associazione mafiosa
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Sono 48 gli arresti effettuati dalla Procura di Bari e che coinvolgono anche la nostra provincia per quanto riguarda "associazione di tipo mafioso, riciclaggio, estorsione, illecita concorrenza con minaccia o violenza, sequestro di persona a scopo di estorsione, detenzione illegale di armi/esplosivi, truffe per il conseguimento di erogazioni pubbliche (anche con riferimento a quelle UE) ed altri delitti, tutti aggravati ex art. 416 bis.1 C.P, per aver agevolato le attività di una organizzazione mafiosa"

L'indagine è partita dopo la cattura del latitante Francesco Russo e si è concentrata sulle dinamiche criminali della "batteria Sinesi- Francavilla"

I provvedimenti sono partiti da un’indagine avviata dal ROS che - dopo la cattura del latitante Francesco Russo in Romania - si è concentrata sulle dinamiche criminali riconducibili alla “Batteria SINESI-FRANCAVILLA” della Società foggiana, organizzazione mafiosa sviluppatasi alla fine degli anni ’80 nella Provincia di Foggia, la cui esistenza è stata giudiziariamente accertata da numerose sentenze passate in giudicato. Strutturata in “batterie”, nel corso degli anni, il sodalizio ha subito un fenomeno di modernizzazione criminale che lo ha portato ad orientarsi verso un più evoluto modello di “mafia degli affari”.

L'indagine condotta dai Ros e dal reparto Carabinieri tutela agroalimentare di Salerno, sotto la direzione della Procura di Bari, ha individuato un sistema di truffe finalizzate all’indebita percezione dei fondi per l’agricoltura dell’Unione Europea. Gli
indagati,  sono riusciti a percepire indebitamente, tra il 2013 ed il 2018, contributi per complessivi 13,5 milioni di euro, veicolati attraverso i c.d. “PIF - progetti integrati di filiera”.

Due i provvedimenti di sequestro sono stati attuati

Nel corso dell'operazione i Ros e il Reparto Carabinieri Tutela Agroalimentare di Salerno hanno dato esecuzione a due provvedimenti di sequestro:

-preventivo di beni mobili e immobili a carico di 6 indagati, per un valore di circa 3 milioni di
euro;
- “per equivalente”, fino alla concorrenza complessiva di 13 milioni di euro, a carico degli
indagati coinvolti nelle truffe in danno dell’Unione Europea, quale quantificazione del
profitto dei reati accertati nello specifico settore.

 

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