Stop alle sale da gioco, i sindacati scrivono a Conte: "Tenuta aziendale a rischio"
"Perdurando una tale situazione, la tenuta aziendale dei Casinò rischia di essere gravemente compromessa, con le evidenti conseguenze"
"Perdurando una tale situazione, la tenuta aziendale dei Casinò rischia di essere gravemente compromessa, con le evidenti conseguenze per le Società e per i lavoratori tutti".
A rischio la tenuta aziendale delle case da gioco italiane per le restrizioni contenute nel Dpcm
Il messaggio è contenuto in una lettera che il sindacato unitario dei lavori del Casinò di Sanremo - Fabio Scurpa (Slc-Cgil), Mirco Ceotto (Fisascat Cisl) e Giovanni Di Cola (Uilcom-Uil) - ha inviato al premier Conte, al ministro delle Finanze Roberto Gualtieri, al sottosegretario con delega al gioco Pierpaolo Baretta e ai presidenti delle Regioni: Veneto, Liguria, Lombardia e Valle D'Aosta, facendo presente l'impatto negativo del nuovo Dpcm dovuto alla chiusura delle case da gioco di Venezia, Saint Vincent e Sanremo.
Il contenuto della lettera inviata a Conte, e al ministro delle Finanze
"Il nuovo Dpcm, a firma del Presidente del Consiglio dei Ministri e del Ministro della Salute, emanato il 24 ottobre u.s., impone alle Case da Gioco attive su territorio nazionale un ulteriore blocco dell'attività - si legge -. Il cosiddetto Decreto Ristori dovrebbe assegnare ad aziende e lavoratori cifre sostenibili dagli stessi e sufficienti a compensare le perdite causate dalla obbligata chiusura".
"Peraltro i Casinò sono di proprietà pubblica e i proventi sono reinvestiti sul territorio a beneficio della collettività, la chiusura oltre al danno a tutta l’economia locale determina il trasferimento di capitali verso le case da gioco dei paesi confinanti di Slovenia, Croazia e Montecarlo, come già successo con la chiusura di Campione rispetto alle case da gioco sul territorio svizzero".
"Le scriventi Segreterie pertanto sono con la presente a richiedere un confronto urgente sui temi esposti per addivenire a determinazioni condivise di salvaguardia sia per le Aziende che per i lavoratori. La sventura del Covid-19 dovrebbe essere occasione per rivedere l’approccio generale al tema del gioco d’azzardo; il Casinò è un luogo dove il gioco è incanalato e sorvegliato, dove sono applicate rigorosamente le normative vigenti, in primis quelle anti-riciclaggio. La clientela è registrata e costantemente monitorata e gli eccessi sono scoraggiati. Un luogo pubblico che va rafforzato come presidio di legalità del gioco d’azzardo, indebolirlo significa favorire criminalità e ludopatia".
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