Bordighera dice "no" a Rivieracqua, l'ultima parola al Consiglio di Stato
L'amministrazione comunale di Bordighera dice "no" al passaggio a Rivieracqua, vertenza per la quale si attende ora il pronunciamento del Consiglio di Stato
L'amministrazione è contraria alla gestione provinciale del servizio
L'amministrazione comunale di Bordighera dice "no" al passaggio a Rivieracqua, vertenza per la quale si attende ora il pronunciamento del Consiglio di Stato. Troppe, infatti, sono le preoccupazioni dovute all'assorbimento nell'azienda che gestisce il ciclo integrato delle acque a livello provinciale. A partire da un aumento esponenziale delle tariffe, per proseguire con la mancanza di garanzie sia patrimoniali che occupazionali.
"C'è il rischio di un aumento del trecento per cento delle tariffe pagate attualmente dai bordigotti - ha affermato ieri (lunedì 30 novembre) il sindaco della cittadina delle Palme, Vittorio Ingenito, durante il Consiglio comunale -. Una condizione chiaramente inaccettabile per gli utenti della città che vedrebbero triplicare gli oneri nel giro di pochi mesi". Purtroppo, però, la speranza di gestire in house il servizio sembra molto distante, anche per il legale che assiste il Comune, l'avvocato Pietro Piciocchi, no lascia molte alternative.
Ma l'avvocato del Comune non lascia molte vie di uscita
"Devo dire che il parere del legale non ha dato grandi opportunità di valutazioni in senso alla possibilità di avere uno sviluppo positivo nel giudizio attualmente pendente in Consiglio di Stato - ha aggiunto -. Tutta la giurisprudenza che si è succeduta nel tempo ha consolidato un orientamento che è quello di affidare le gestione in house o in economia agli ambiti provinciali".
Perché il Comune non vuole passare a Rivieracqua
A suscitare diffidenza e soprattutto preoccupazione è anche la situazione patrimoniale di Rivieracqua e il fantasma di un possibile fallimento: "Una società che dovrebbe gestire l'intero sistema idrico integrato, ma che si trova in uno stato particolare, perché è sottoposta a procedura concorsuale. Di conseguenza c'è il timore, a nostro parere fondato, che questa procedura possa avere anche un risvolto negativo con la dichiarazione di fallimento della società".
L'argomento, comunque, sarà all'ordine del giorno di una conferenza dei capigruppo, indetta per venerdì prossimo (4 dicembre), alle 12.30, durante la quale maggioranza e opposizione si confronteranno sulla questione. Ingenito ha fatto sapere che non intende rinunciare al contenzioso, nonostante il parere legale e il rischio che venga istituito un commissario ad acta.