Sospese per 7 giorni la vigilessa che prese in custodia l'arma e la vice comandante
La commissione disciplinare del Comune di Ospedaletti, presieduta da Mara Borri, ha inflitto 10 giorni di sospensione alla vigilessa Marianna Pansini
Marianna Pansini e la vice comandane Jenny D'Agostino sono state sospese 7 giorni dalla disciplinare di Ospedaletti
L'Ufficio procedimenti disciplinari del Comune di Ospedaletti, nella persona della dirigente Mara Borri, ha inflitto 7 giorni di sospensione alla vigilessa Marianna Pansini, per "non avere tenuto una condotta coerente" nell'ambito della vicenda riguardante la presa in custodia di un un'arma (con tanto di cinturone) che la collega, e vice comandante, Jenny D'Agostino aveva lasciato sulla scrivania in ufficio, il 2 settembre scorso. Analogo provvedimento è stato inflitto alla stessa D'Agostino (10 giorni), che avrebbe reagito in modo eccessivo al comportamento della collega. Non è chiaro se la sospensione della vice comandante sia dovuta alla lite con la collega o all'aver lasciato la pistola di ordinanza incustodita.
La sospensione ha decorrenza dal 16 dicembre scorso.
"Avevamo già preparato le controdeduzioni, evidenziando criticità e contestazioni sull'atto (di sospensione, ndr) - afferma l'avvocato Roberto Trevia, che assiste Pansini -. Nonostante tutto, il provvedimento è stato adottato ed ora lo impugneremo, davanti al giudice del lavoro".
I fatti secondo una prima ricostruzione
Pansini disse disse di aver l'arma lasciata incustodita dalla collega su una scrivania del comando e di averla chiusa a chiave nel proprio armadietto, come da regolamento. "La pistola era su una scrivania nella zona di accesso al pubblico" ha dichiarato Pansini, che sostiene di aver proceduto a una denuncia in sede penale per "omessa custodia d'arma". Al suo ritorno in ufficio, da quanto è stato ricostruito, la collega chiese indietro la pistola di ordinanza, ma Pansini si rifiutò di consegnarla a lei, dicendo che (sempre secondo regolamento) l'avrebbe data al comandante. Ne nacque una lite e Pansini denunciò di essere stata aggredita da D'Agostino, dovendo ricorrere alle cure mediche del pronto soccorso dal quale venne dimessa con prognosi di tre giorni. La pistola - secondo quanto conferma Pansini - è stata successivamente consegnata nelle mani del sindaco.