Capodanno di solidarietà su LinkedIn con Filippo Poletti
Un crowdfunding per la cura del cuore matto in diretta dal profilo del “LinkedIn Italia Top Voice 2020”.
Il Capodanno su LinkedIn sarà all’insegna della solidarietà: in diretta dal profilo del “LinkedIn Italia Top Voice 2020” Filippo Poletti, giovedì 31 dicembre 2021 dalle ore 17 alle 17:45 si svolgerà il talk “New Normal Live”. Interamente dedicato a promuovere la raccolta di fondi per la cura della cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro, nota come la “malattia del cuore matto”. Una patologia di cui sono stati vittime diversi sportivi, come il calciatore Piermario Morosini e tante altre persone per lo più in giovane età.
Crowdfunding sul profilo di Filippo Poletti
A condurre il talk, assieme al giornalista e influencer di LinkedIn Filippo Poletti, sarà la psicologa Monica Bormetti. Protagonisti della diretta LinkedIn saranno la professoressa Alessandra Rampazzo del dipartimento di biologia dell’università degli studi di Padova, il professor Fabio Rossi del dipartimento di medicina genetica dell’università della British Columbia di Vancouver e la presidentessa dell’associazione GECA Graziella Paola Marcon. Porteranno inoltre la loro testimonianza il corrispondente a Parigi del Corriere della Sera Stefano Montefiori e l’ingegnere informatico Giacomo Inches, socio dell’associazione GECA.
Agli oltre 13 milioni di professionisti italiani presenti su LinkedIn sarà chiesto di sostenere l’associazione onlus di Padova GECA (Giovani e Cuore Aritmico) tramite il versamento di un bonifico bancario. I fondi raccolti saranno devoluti al dipartimento di biologia dell’università degli studi di Padova, centro di eccellenza mondiale per lo studio della cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro. Allo scopo di finanziare la ricerca su una terapia farmacologica in grado di bloccare la formazione del tessuto adiposo e fibroso, responsabile della malattia.
Cos’è la cardiomiopatia aritmogena
“Si tratta di una malattia ereditaria che interessa una persona ogni 5mila e provoca due morti all’anno ogni 100mila persone sotto i 35 anni di età. – spiega Rampazzo – Tra il 1980 e il 2015 in Italia questa patologia ha causato il decesso improvviso di 190 giovani atleti. Dopo aver identificato sette geni implicati nello sviluppo di questa cardiomiopatia abbiamo recentemente individuato le cellule che contribuiscono allo sviluppo del tessuto fibroso e adiposo nei soggetti affetti. Ora siamo pronti a sperimentare nuovi farmaci che, per la prima volta, potrebbero bloccare i meccanismi molecolari e arrestare la progressione della malattia. La sperimentazione in vivo che abbiamo appena iniziato potrebbe portare, nel giro di due o tre anni, all’individuazione del farmaco per curare questa patologia”.
È alla collaborazione tra l’Italia e il Canada che i pazienti guardano al futuro con fiducia: “L’università di Padova ha una grande esperienza clinica e genetica di questa malattia. Quella di Vancouver è specializzata nei mutamenti cellulari – sottolinea Rossi –. I nostri ambiti sono, dunque, complementari, per questa ragione abbiamo iniziato a collaborare attivamente. In Canada esiste un sistema di finanziamento pubblico della ricerca e, quindi, abbiamo la possibilità di portare a termine progetti già avviati”.
La malattia degli sportivi
Ad attendere il farmaco sono tantissimi giovani, speranzosi di poter continuare a praticare lo sport in maniera sicura. “Gli eventi aritmici sono scatenati da molteplici fattori e, quindi, non si possono prevedere – illustra Marcon –. Questo porta i pazienti e i loro familiari a vivere uno stato di perenne preoccupazione. L’arrivo di un farmaco, in grado di bloccare il decorso della malattia, è per tutti noi il traguardo da raggiungere. Per questo chiederemo a Capodanno il sostegno di quante più persone possibile. Ci ritroveremo online per sostenenere, ancora una volta, questa battaglia per la vita”.
Il commento di Filippo Poletti
“Una delle lezioni dell’anno che sta per concludersi – commenta Poletti – è quella di rileggere la parola “io”. Mai come oggi, infatti, è necessario riscoprire la forza del “noi”. Per questo, pur a distanza, solleciteremo la community di LinkedIn a unirsi nella lotta contro la malattia del cuore a Capodanno e nel corso di tutte le puntate del 2021”.