"PD deve rinascere"

Gli spunti di Energia Democratica in occasione dell'assemblea regionale del PD

I punti chiave individuati da Energia Democratica, dal terzo settore all'emergenza Covid

Gli spunti di Energia Democratica in occasione dell'assemblea regionale del PD
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Ecco gli spunti che il movimento Energia Democratica ligure ha proposto in occasione dell'assemblea regionale del Partito Democratico.

 

Energia Democratica, le idee del movimento

"Il Partito Democratico- scrivono - nel suo complesso ha vissuto anni di affaticamento passando per  diverse competizioni elettori che non hanno avuto l’esito sperato, oltre alla formazione di  due Governi diversi tra loro nella composizione della maggioranza a sostegno. Ci siamo
trovati di fronte all’evidenza che qualcosa doveva cambiare e iniziare a spezzare logiche  interne che ci hanno portato all’immobilismo e alla mancanza di una linea politica chiara. Il  gesto generoso di Nicola Zingaretti e la elezione di Enrico Letta dall'Assemblea Nazionale  segnano l’inizio di una nuova fase all'interno del Partito Democratico a garanzia di tutti"

 

"A livello nazionale e regionale"

"Quello che è stato negli ultimi anni - continuano - a livello nazionale si è presentato per forza di cose  anche a livello regionale: è mancata una convocazione regolare dei suoi organi che  potesse aprire una discussione chiara e franca sulle vicende liguri. Adesso, però, guardiamo al futuro e alle prossime elezioni amministrative essendo noi la principale forza
di opposizione contro un centro destra che domina questa regione."

 

"Vocazione plurale"

" Il Partito Democratico deve ritrovare la sua vocazione plurale: dobbiamo essere  plurali e non faziosi. Non c’è democrazia senza pluralismo. Il pluralismo è ricchezza di  idee, confronto, discussione civile, ascolto delle ragioni degli altri per garantire la  comunanza fra diversi. Diventa un male quando degenera e si atrofizza e, dietro al silenzio  assenso delle decisioni, si tenta di contrattare postazioni di potere. La vocazione maggioritaria deve tornare ad essere un concetto chiave.  La cultura maggioritaria è stata una grande conquista sui processi decisionali politici. "

"IL principio maggioritario - continuano - non cancella il pluralismo, né le posizioni alternative o  estremistiche, impedisce le pretese di veto sulle scelte della maggioranza. Energia Democratica è convinta che la valorizzazione del pluralismo sia l’unica strada  percorribile per il Partito Democratico, il suo punto di forza che lo contraddistingue dalle
altre formazioni politiche. Crediamo che per fare ciò sia necessario applicare le regole che  noi stessi ci siamo dati tramite statuti e che gli organi del partito, nel suo complesso, tornino ad espletare le loro funzioni di indirizzo e coordinamento."

 

L'assemblea del PD

" Non possiamo che essere felici della convocazione di questa assemblea. E’ passato  diverso tempo dalla sua ultima convocazione ma riteniamo che non possa essere  esaustiva con una sola riunione visti i punti in discussione.
Il Segretario regionale ligure ha dichiarato a mezzo stampa che convocherà il congresso  regionale tra giugno e luglio.  Come Energia Democratica chiediamo che le regole diquesto congresso siano
chiare: si stabiliscano le tempistiche di tutti i passaggi, i dettagli organizzativi e che questi  vengano comunicati tempestivamente all’intera comunità del Partito Democratico ligure.  Partendo da queste premesse, ricordiamo l’articolo 17 comma 1 dello Statuto Regionale: “L’Assemblea regionale rappresenta il Partito Democratico della Liguria; ne determina gli  indirizzi politico-programmatici, assicurando il raccordo con gli eletti e gli amministratori
regionali.”. Si evidenzia quindi la necessità che quest’organo venga riconvocato al fine di definire e comunicare in maniera rasparente i passaggi verso il Congresso, a garanzia
quindi della pluralità del Partito Democratico ligure che l’organo assembleare rappresenta.  Energia Democratica propone inoltre, che prima delle presentazioni delle candidature a
segretario, ci sia l’avvio di una serie di confronti su tematiche centrali per la nostra regione con l’obiettivo di dibattere realmente con i futuri candidati su temi e non su nomi.  La Liguria  - continuano - sta vivendo un momento difficile trascinandosi problemi ancora irrisolti e acuiti  dall’emergenza sanitaria che stiamo affrontando. Rimangano tutt’ora senza risposte".

 

Gli spunti

 Organizzazione della sanità ligure. Consapevoli che tutto il sistema sanitario è
sotto pressione per combattere la pandemia in atto, dobbiamo iniziare a elaborare
un progetto di come dovrebbe essere riorganizzato il nostro sistema dopo il
coronavirus. Ricordiamo che ci sono malattie che non vengono più curate a causa
di liste d’attesa lunghe mesi, costi proibitivi non coperti dal Sistema sanitario
nazionale e difficoltà a trovare presìdi ospedalieri.
 Ripartenza dopo il Covid. Possiamo immaginare noi come PD una nostra
proposta per la ripartenza? Molto sarà legato al successo o meno della campagna
vaccinale e al rifornimento di fiale, ma dovremo iniziare a discutere di un modello
alternativo che riconsenta le riaperture per quelle categorie fortemente penalizzate

 

come commercianti, ristoratori e mondo dello spettacolo. Come Partito Democratico
possiamo discutere su un Modello Madrid dove la regione della Capitale spagnola
ha lasciato cinema, ristoranti e scuole aperte, limitando le chiusure a singoli
quartieri una volta che la pressione sugli ospedali sarà scesa?
 Sviluppo economico e industriale. La Liguria è una regione con una vocazione
industriale che è andata via via disperdendosi, continuano così a presentarsi
vertenze sindacali su questo settore. Dal sito di Cornigliano ex-ILVA strategico per il
rifornimento di acciaio delle industrie del nord ancora senza risposta su quale sarà il
suo ruolo e le risorse destinate nel nuovo piano industriale, al futuro di Piaggio
Aerospace, per arrivare alla cessione del ramo automazione di Leonardo che conta
400 lavoratori su Genova. Quale posizione assume il Partito Democratico? Il PD è
attualmente al Governo, quindi azionista dei principali gruppi industriali presenti sul
territorio.
 Porto e infrastrutture. In Liguria sono presenti due importanti Autorità di Sistema
Portuali e il principale porto del mediterraneo. I porti sono un importante motore
economico della regione eppure continua a convivere difficilmente con le città per il
flusso di traffico merci su ruote e l’inquinamento prodotto dalle navi che stazionano
in porto. Come partito Democratico possiamo proporre metodi alternativi, in attesa
del completamento della transizione ecologica, per la riduzione dell’inquinamento?
Come le Gru aspira inquinamento che riduce le emissioni durante la sosta in porto
che ha attirato l’interesse del porto di Spezia. Per quanto riguarda invece le
infrastrutture, il Partito Democratico ligure può farsi portavoce insieme ai colleghi di
Lombardia e Piemonte per il completamento dell’alta velocità Genova-Milano e
Genova-Torino per non lasciare un’opera fondamentale come il Terzo Valico con
funzione ridotta? Il Partito Democratico può farsi portavoce presso il Governo per la
necessità di reperire le risorse economiche necessarie per il l’avvio del progetto e
dei lavori del raddoppio ferroviario di ponente? Le Valli ligure restano sempre più
isolate per la difficoltà di collegamenti, opere come il Tunnel della Val fontanabuona
diventano fondamentali.

 

 Terzo Settore. Il 21 aprile debutterà il registro unico per il Terzo Settore e agli enti
regionali è affidata la gestione del proprio registro e l’inserimento dei dati. Il Partito
Democratico ligure può essere un soggetto con cui il Terzo settore può rapportarsi
per evidenziare eventuali mancanza e problematiche legate alla riforma?
 Immigrazione. La nostra regione è arrivata ampiamente impreparata al momento di
allestire un sistema organico di accoglienza dei rifugiati, soprattutto per quanto
riguarda il ponente in quanto territorio di confine con la Francia. I problemi dei flussi
immigratori che gravano sul ventimigliese (dove gli immigrati si radunano nel
tentativo di passare oltrealpe) sono aggravati anche dalla chiusura dei centri di
accoglienza.
 Dissesto idrogeologico. Il territorio ligure è esposto a un elevato grado di
rischio idrogeologico che, soprattutto nei centri urbani sviluppatisi in prossimità dei
fiumi e dei corsi d'acqua. Il bacino del Roya, il piu grosso fiume ligure che dopo
l'evento disastroso 4-5-6 DICEMBRE 2020, sta subendo un isolamento che
potrebbe durare negli anni. Infatti la valle del Roya era la principale via di
comunicazione con il Piemonte. I danni causanti dalla alluviano hanno portato alla
distruzione della strada con tempi di riapertura di svariati anni.
 Cultura e Turismo. La nostra regione è ricca di cultura e di enti culturali, e su
questi e sulla sua vocazione turistica bisogna investire e puntare per il rilancio della
nostra Regione (una regione stretta ma ricca tra mari e monti). Basti pensare al
Teatro Carlo Felice a Genova (uno dei teatri più noti in Italia, inaugurato il 7 aprile
1827.bParzialmente distrutto durante la seconda guerra mondiale fu ricostruito il 18
ottobre 1991), o alla Sinfonica di Sanremo (una delle più antiche e prestigiose
realtà musicali italiane con i sui 116 anni di storia, che fa parte delle 12 Istituzioni
Concertistico Orchestrali riconosciute dallo Stato). Ma anche di manifestazioni
importanti come i “Martedi Letterari” (che con i suoi 93 anni di vita sono una delle
rassegne letterarie più importanti non solo in Italia ma in Europa), il Festival
Internazionale di musica da Camera d Cervo alla sua 58 edizione, senza
dimenticarci di importanti manifestazioni popolari come è il Festival di Sanremo
oggetto di numerose polemiche quest’anno legate alla scelta di tenerlo comunque anche se a porte chiuse. Senza dimenticare l’entroterra e a sua ricca storia come a
solo titolo di esempio, la caccia alle streghe avvenuta in epoche passate a Triora,
che ancora riecheggia e che si fa ricordare la condizione della Donna.

 

"Solo alcuni dei punti chiave"

 

Energia Democratica ritiene questi sono alcuni dei punti su cui deve svolgere il confronto del Partito e tra i candidati alla Segreteria regionale. Non prima di aver definito regole  chiare per il Congresso, ribadendo, a garanzia di ogni sua componente." Non c’è  democrazia, e Partito Democratico, senza pluralismo."

 

 

 

 

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