La storia

“La salma di mio padre bloccata su una nave”

Bloccato in una cella frigorifero: l'appello della famiglia

“La salma di mio padre bloccata su una nave”
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Una storia incredibile che arriva dal Levante Ligure

“La salma di mio padre bloccata su una nave”: l’appello arriva dalla famiglia del comandante Angelo Capurro, 62 anni di Recco e trasferitosi poi a La Spezia, che ha anche attivato una raccolta fondi sulla piattaforma GoFundMe.

L’appello della famiglia

Questo l’appello della famiglia:

“Salve a tutti, mi chiamo Angelo Federico Capurro e a nome della mia famiglia, Capurro- Mollard, vi chiedo aiuto.

Il corpo di mio padre si trova ancora a bordo della nave che comandava e dove è morto il 13 aprile. L’imbarcazione, il mercantile ‘Ital Libera’ della compagnia Italia Marittima di Trieste, si trova all’ancoraggio a poche miglia dal porto di Jakarta (Indonesia, ndr) in un ginepraio di burocrazia infinita. Siamo ancora in uno stallo alla messicana che non ha nulla di divertente, ma è tutto così assurdo, brutale e pieno di orrore che supera la realtà filmica.

Mai avrei pensato di dover aprire una pagina simile per qualcuno che amo, ma la burocrazia e la situazione orrorifica in cui verte la mia famiglia al momento mi impone di trovare il modo per fare qualcosa di utile e concreto.

Mi trovo costretto, da figlio, ad accantonare il mio stesso dolore per farmi forza e affrontare quello che sembra essere un labirinto pieno di imprevisti e strade sbarrate, di cui non si vede la fine.

In nome di mio padre, di tutta quella categoria di ESSERI UMANI di cui lui stesso faceva parte, mi trovo a chiedervi aiuto”.

L'appello lanciato ai nostri colleghi di primaillevante.it

Questo il link per la raccolta fondi: https://www.gofundme.com/f/giustizia-per-il-comandate-angelo-capurro?utm_campaign=p_cp+share-sheet&utm_medium=chat&utm_source=whatsApp

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