Curiosità

Un sasso per un sorriso, chi ne ha già trovato uno?

Da ogni parte del territorio sempre più persone postano sassi da loro decorati e li lasciano per strada, destinati ad uno sconosciuto

Un sasso per un sorriso, chi ne ha già trovato uno?
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Sta prendendo sempre più piede anche nel Ponente ligure, l’iniziativa di “Un sasso per un sorriso”. Da ogni parte del territorio sempre più persone postano sassi da loro decorati e li lasciano per strada, destinati ad uno sconosciuto: il tutto viene documentato sui social.

Il gruppo Facebook dedicato

Il gruppo Facebook omonimo dedicato, che conta più di 94mila membri (numeri sempre in crescita), è stato ideato da Heidi Aellig, 63 anni, di cittadinanza svizzera/italiana (ha vissuto 23 anni a Giulianova e da due anni vive a Recanati):

«Sono stata da sempre una persona che desidera un mondo “rosa”, ci sono troppe persone con dei problemi seri e i sorrisi non si vedono più. Il pensiero di poterlo strappare anche ad una persona sconosciuta non mi è uscito più dalla testa», ci racconta.

«Ho preso ispirazione da un gruppo FB svizzero, ma ne ho creato uno tutto mio, come piaceva a me. I sassi dovevano avere lo scopo di tirare sù le persone e di creare un attimo magico. Ho iniziato a mettere dei sassi in giro per Recanati dove vivo, e altre tre ragazze hanno seguito il mio esempio, ma i sassi sono spariti senza notizie.

La gente non capiva la frase dietro il sasso: “Postami su ‘Un sasso per un sorriso’ gruppo Facebook”. Il trovatore avrebbe dovuto mettere la foto del sasso nella nostra pagina, invece non l’ha fatto nessuno. Non sapevo se i miei sassi erano graditi, o se venivano buttati via. Per mesi mi sono iscritta nelle pagine Facebook di varie città per farmi conoscere e di spiegare il gioco. All’inizio non erano in tanti a partecipare al gioco.

Demoralizzata, ho messo i miei ultimi sassi per arrendermi, e mi sono seduta su una panchina vicino all’ultimo sasso. Dopo un po’ ho sentito urlare una bambina e l’ho visto fare dei salti di gioia e non ha smesso di gridare, “Mamma, mamma ho trovato un sasso. Guarda quanto è belloooo.” Lo ha guardato come se fosse stato un tesoro. La sensazione è stata indescrivibile, non solo la bambina era felice, ma tutta la famiglia. La mamma si è girata e con un gesto ho fatto capire che l’avevo messo io. Il suo sorriso felice mi è andato dritto nel cuore.

Questa esperienza mi ha dato la spinta per andare avanti, perché in quel momento ho visto con i miei occhi che anche senza notizie potevo essere sicura che l’effetto era quello che desideravo».

Nel gruppo pian piano sono entrate centinaia di persone attive al giorno e, grazie al passaparola, si è passati ad oltre 94mila membri! Ogni giorno vengono disegnati e trovati migliaia di sassi che portano allegria ai grandi e piccoli.

«Per mia gioia ho notato che questa iniziativa non crea solo dei sorrisi, ma unisce anche delle famiglie – conclude Heidi -. I membri raccontano come i bambini si sono staccati dalla tv e insieme con i genitori o/e nonni si divertono disegnando dei sassi. Dopo fanno delle passeggiate per mettere i loro lavori, o per cercare i sassi dipinti degli altri. I sorrisi sono tanti e possiamo dire veramente di aver portato un raggio di sole, e tanti sorrisi in una situazione che ̀è tanto difficile per tutti noi, soprattutto per i bambini. Adesso hanno ritrovato un po’ di serenità sia creando, sia cercando dei sassi».

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