Le dimissioni al vetriolo dell'ex sindaco Angelo Basso
Nomine sospette, la vicenda delle infiltrazioni mafiose, il voto di scambio. E la replica di Giacomo Chiappori
Sono destinate a fare rumore le polemiche dimissioni del consigliere di opposizione di Diano Marina Angelo Basso, esponente del gruppo Diano Riparte ma soprattutto ex sindaco per due legislature, dal 2001 al 2001 della Città degli aranci. E' un j'accuse argomentato e pesante quello di Basso, che a quasi 84 anni ha da tempo annunciato l'intenzione di non ricandidarsi. Un attacco frontale - come scrive oggi La Riviera in edicola - all'amministrazione guidata dal sindaco Giacomo Chiappori e ai suoi fedelissimi, dall'amministratore unico della GM Spa Domenico Surace ("una mole di incarichi affidati a una sola persona") al Comandante della polizia municipale Franco Mistretta "nominato senza concorso e con la terza media quando servirebbe la laurea"). Basso non risparmia critiche alla Prefettura e alla Corte dei conti, per non aver ritenuto di avviare alcuna indagine ispettiva a seguito delle sue denunce, e si dichiara "demoralizzato" e "nauseato" dal trattamento riservato dall'amministrazione Chiappori al suo ruolo di consigliere di opposizione.
Ricevuta la lettera di dimissioni - come scrive La Riviera - il sindaco Chiappori rivendica la sua scelta di aver rinunciato alla prescrizione nel processo che lo vedeva imputato di voto di scambio e controbatte alle accuse di Basso sui sospetti di infiltrazioni mafiose che negli anni scorsi avevano toccato la sua amministrazione: "Non conosco neppure io il contenuto dei verbali dei tre commissari prefettizi, che non verranno mai resi pubblici. Anch'io vorrei conoscerne il contenuto". Chiappori dice di non essere interessato alle accuse che lo riguardano ma stigmatizza "l'attacco a prefettura e Corte di conti" prevedendo che "i problemi li avrà lui".
La lettera di dimissioni di Angelo Basso
Al Sindaco del Comune di Diano Marina, Rag. Giacomo Chiappori
E p.c. Al Presidente della Repubblica on. Sergio Mattarella
Al Ministro dell’Interno, on, Luciana Lamorgese
Al Prefetto di Imperia, dott. Alberto Intini
Comando Provinciale della Guardia di Finanza
Alla Corte dei Conti di Genova
Alla Questura di Imperia
Al Comando Provinciale dei Carabinieri di Imperia
Agli Organi di Stampa
IL sottoscritto dottor Angelo Basso, consigliere comunale del gruppo Diano Riparte, non venendo messo in condizioni di svolgere il proprio compito, presenta le proprie irrevocabili dimissioni dalla carica ricoperta.
La decisione ha le seguenti motivazioni.
Come è noto i consiglieri comunali di opposizione ai sensi della normativa vigente (legge 21 giugno 2017, n. 96) hanno compiti ispettivi e di controllo sull’attività dell’Amministrazione comunale e delle sue partecipate e hanno quindi il diritto-dovere di richiedere ogni informazione e atti sulle attività di cui sopra.
Ebbene, purtroppo, accade che su richiesta di conoscere a quale norma l’amministrazione si appella per certe decisioni sospette di non essere legittime, le risposte non giungono o giungono parzialmente, o addirittura riguardano argomenti diversi da quelli richiesti. Stupisce anche che gli esposti conseguenti non ottengono neppure loro una risposta né dal Comune e neppure dalla Prefettura e tanto meno dalla procura della Corte dei Conti.
Questo atteggiamento ormai intollerabile si traduce anche sulla inutilità del lavoro svolto da chi all’opposizione cerca di fare il proprio dovere sino in fondo
Per meglio comprendere quanto sta accadendo al Comune di Diano Marina basta ricordare alcune delle situazione che si sono verificate nel tempo. Nell’ ormai lontano 2015 il Ministero dell’Interno aveva disposto un controllo sull’amministrazione dianese sospettata di avere collegamenti o infiltrazioni mafiose. I controlli furono affidati a tre commissari che per ben sei mesi hanno lavorato a tale proposito in loco e alla fine hanno ovviamente consegnato un verbale di cui nessuno ha avuto possibilità di leggere e che addirittura sarebbe stato “Secretato”. Sicchè né i consiglieri comunali né la cittadinanza hanno potuto essere edotti sui risultati dell’indagine.
E’ rimasta senza risposta, in tempi più recenti, la richiesta del sottoscritto di conoscere i titoli accademici, di studio o professionali in possesso di Domenico Surace nominato quale amministratore unico della società partecipata G.M spa interamente del Comune, società che gestisce porto, spiagge, ristoranti, suolo pubblico, parcometri, pubblicità e recentemente l’appalto del verde pubblico. (Una mole di incarichi affidati ad una sola persona) La richiesta era motivata dal fatto che tali nomine devono essere conferite per legge a soggetti con requisiti di onorabilità professionalità e indipendenza. Quando è stato riconfermato il signor Surace era imputato per voto di scambio, processo che si è risolto con una prescrizione, e ancora oggi non risulta se abbia i requisiti professionali adeguati.
Ancora più importante è poi la mancanza di risposta su quali norme siano state applicate per poter nominare Comandante della Polizia Municipale (senza lo svolgimento di un regolare concorso come previsto dalla legge) un ufficiale con titolo di studio di terza media anziché la laurea prevista dalle norme in vigore.
Infine, proprio nell’ultimo periodo il sottoscritto ha fatto rilevare che il Comune aveva affidato l’appalto per la gestione del verde pubblico alla G.M contravvenendo al dettato dell’art. 12 della legge 28 luglio 2016 n. 154 che prevede che l’esercizio dell’attività di manutenzione del verde deve obbligatoriamente essere affidata agli iscritti al registro ufficiale dei produttori, oppure a imprese agricole, artigiane e industriali iscritte nel registro delle imprese che abbiano conseguito un attestato di idoneità che accerti il possesso di adeguate competenze. A questi rilievi il sig, Surace afferma che si sarebbe dotato di un soggetto in possesso del titolo di studio di agrotecnico. E questo è un titolo che da solo non consente di certo di ottenere tale appalto. Tra l’altro anche se fosse possibile ci vorrebbe un ulteriore esame di stato per esercitare la professione.
Decisamente demoralizzato da una situazione che secondo lo scrivente non sembrerebbe giustificabile e sulla quale spera lo scrivente che intervenga la magistratura ordinaria per fare l’opportuna chiarezza, la decisione di rassegnare le dimissioni. Stupisce peraltro che né il Prefetto di Imperia né la procura della Corte dei Conti, sempre informata da chi scrive, non abbiano in qualche modo tentato contatti con chi oggi, nauseato da tali circostanze, decide (ultima ratio) di dimettersi per evitare di essere un consigliere comunale senza significato, qualcosa di inutile per una città amministrata con regole che non condivide.
Potrebbe anche essere tutto legittimo, ma secondo lo scrivente qualcuno lo dovrebbe attestare e comunque gli organismi preposti dovrebbero verificarlo.
Diano Marina 26- 05-2021
Dott. Angelo Basso