OGGI LA SENTENZA

L'oculista Alessandro Quilici condannato per stalking: perseguitava l'ex compagna, noto avvocato di Imperia

Due anni, più altri 3 anni di libertà vigilata. Era accusato anche di danneggiamento per aver dato fuoco alla casa di famiglia della donna

L'oculista Alessandro Quilici condannato per stalking: perseguitava l'ex compagna, noto avvocato di Imperia
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E' stato condannato oggi pomeriggio, con l'accusa di stalking, il noto oculista Alessandro Quilici, 52 anni, già in forza, fino a pochi anni fa, agli ospedali di Imperia e Bordighera. Due anni di reclusione e altri tre di libertà vigilata dopo che avrà scontato la pena detentiva. Questa la pena inflitta dal tribunale di Savona, competente per territorio perché i fatti si erano svolti ad Alassio. Vittima di una vera e propria persecuzione era l'ex compagna, noto avvocato del Foro di Imperia, che in più occasioni l'aveva denunciato e al processo si è costituita parte civile con l'avvocato Elena Pezzetta.

In manette al processo: 5 giorni fa evaso dagli arresti domiciliari

Al processo Quilici - difeso dall'avvocato Massimo Rebagliati di Roma - è arrivato in manette, in quanto cinque giorni fa è stato nuovamente arrestato per evasione dagli arresti domiciliari. Il pm aveva chiesto 2 anni e 8 mesi, ma il giudice, al termine dell'abbreviato (che consente lo sconto di un terzo della pena) è stato ancora più duro, infliggendogli anche i 3 anni di libertà vigilata.

I primi fatti risalgono all'estate dello scorso anno, quando il dottor Quilici fu arrestato una prima volta per stalking e per aver cercato di dare fuoco all'abitazione di famiglia dell'ex compagna, sulle alture di Alassio, una villa di proprietà del padre della donna, noto giornalista savonese.  Un secondo arresto risale al gennaio scorso,  al termine di un'indagine di una quindicina di giorni, dopo un nuovo e più cruento attentato incendiario alla stessa abitazione. Se nella prima circostanza (il 18 giugno 2020) si era limitato a versare del liquido infiammabile davanti all’ingresso della villa, ma non appiccò il fuoco, il 15 gennaio fu più determinato.

I retroscena dell'ultimo attentato

"Ad incastrarlo - come scrissero allora i colleghi del settimanale La Riviera - ci sono le immagini della videosorveglianza. Quilici sarebbe arrivato una prima volta in auto, verso le tre del mattino, per poi allontanarsi dopo aver suonato inutilmente il campanello. E sarebbe sempre lui l’uomo incappucciato, giunto due ore più tardi a bordo di uno scooter, che, dopo aver cosparso di liquido infiammabile quello stesso ingresso e aver appiccato il fuoco, si è dato alla fuga. Non prima di tentare, in modo piuttosto grottesco, di neutralizzare la telecamera che lo stava riprendendo".

Il dottor Quilici era tornato un uomo libero sul finire dell’ottobre scorso, dopo aver scontato alcuni mesi agli arresti domiciliari in una casa di cura di Appiano Gentile e successivamente ospite del fratello (ex candidato sindaco nel comune di Ceriale).

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