ESCLUSIVO - Lo scandalo Rivieracqua, un milione di euro di consulenze esterne in soli tre anni

L'inchiesta che vede indagati il presidente Massimo Donzella, l'ex amministratore delegato e direttore generale Gabriele Saldo e la consigliera Balestra fa emergere decine di incarichi a professionisti e consulenti strapagati

ESCLUSIVO - Lo scandalo Rivieracqua, un milione di euro di consulenze esterne in soli tre anni
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Sotto la lente di procura e guardia di Finanza gli incarichi faraonici a decine di professionisti

Gli investigatori stanno scoperchiando il pentolone delle consulenze d'oro

Il nuovo filone d'inchiesta sullo scandalo Rivieracqua, che vede indagato l'intero cda, dal presidente Massimo Donzella, all'ex direttore generale Gabriele Saldo alla vice presidente Sonia Balestra, apre il vaso di Pandora delle consulenze d'oro, di cui il settimanale La Riviera a settembre aveva già pubblicato il dettaglio.

Si tratta di una montagna di consulenze che negli ultimi tre anni - quindi in gran parte prima dell'insediamento di Donzella, subentrato poco più di un anno fa - sono state affidate e decine di ingegneri, commercialisti, periti, avvocati, geometri e funzionari pubblici.

A balzare agli occhi sono in particolare i compensi assegnati al professor Federico Fontana, il presidente della commissione del concorso truccato per il quale la procura ne ha chiesto e ottenuto l’arresto insieme a Gabriele Saldo. Fontana (autosospesosi lo scorso 23 agosto e tornato in libertà questa settimana), tra il 2015 e il 2017, ha fatturato a Rivieracqua consulenze per la faraonica cifra di 135mila euro.

Anche un altro degli indagati dell’inchiesta sui concorsi truccati, l’ingegner Giorgio Negro (ex segretario generale della Provincia di Imperia) non si è fatto mancare nulla: 60mila euro di consulenze da Rivieracqua nel corso del 2014. Negro, che faceva a sua volta parte della Commissione d’esame dello stesso concorso, è a sua volta indagato.

Tra gli incarichi d’oro spiccano poi gli oltre 85mila euro andati all’ingegner Enrico Lauretti, ex dirigente della Provincia in pensione, il cui nome è più volte rimbalzato nei mesi scorsi tra i papabili candidati sindaco del centro destra a Imperia. Insomma, pare proprio che Gabriele Saldo abbia avuto un occhio di riguardo per i vecchi amici della Provincia di cui è stato per anni assessore, ai tempi gloriosi di Forza Italia.

Un capitolo a parte lo meritano le decine di incarichi, per un totale di quasi 315mila euro, distribuiti a più riprese per i lavori del cosiddetto “Collettamento reflui del Dianese”, il depuratore, un’opera da circa 5 milioni di euro che - tra progetto iniziale e immancabili varianti - ha dato da lavorare a un bel po’ di professionisti locali, a cominciare da funzionari e dirigenti dell’Amaie.

L’ingegner Valerio Chiarelli, che da poco più di due mesi è stato distaccato al 50% da Amaie a Rivieracqua, proprio da quest’ultima, non più tardi dello scorso anno, ha ricevuto incarichi per oltre 80mila euro. Chiarelli non è l’unico dipendente Amaie ad aver ottenuto, nel 2016, incarichi da Rivieracqua per il depuratore: da segnalare anche l’ingegner Paolo Ferrari (circa 30mila euro), il geometra Giovanni Tagliati (17mila), il dottor Luca Dentis (7mila). Anche Ferrari, Dentis e Tagliati sono stati appena distaccati al 50% a Rivieracqua.

Per l’ex presidente di Amaie ed ex candidato sindaco a Sanremo con Forza Italia, Gianni Rolando, incarico da 25mila euro per il collaudo del depuratore. Tra l’altro Rolando, in associazione con altri progettisti (l’architetto Marco Caldarelli, il geometra Cesare Rainisio e il geologo Mauro Enotarpi) l'estate scorsa hanno ottenuto un altro incarico di peso: 34mila euro per il progetto di fattibilità del collegamento dei comuni del golfo dianese al depuratore di Imperia. E solo per il 1° lotto: per il secondo altri 39mila euro ad altri 4 professionisti: Jan Ghersi, Alberto Pulinetti, Domenico Picone e Franco Secondo.

Ad Armando Bosio, funzionario del comune di Ventimiglia, consulenza da 24mila euro per "supporto segreteria e gestione del personale". Al Segretario comunale di Ventimiglia, Antonino Germanotta (ai tempi a Diano Marina), altri 10mila euro.

Svariate le consulenze legali, tra le quali spiccano quelle da poco men di 40mila euro allo studio sanremese Russo-Dallalibera per recupero crediti. Cifra analoga a quella fatturata dall’avvocato Amelia Tissoni di Borgio Verezzi per l’ambito savonese.

Poi 16 mila euro (in due anni) per una consulenza tecnico-giuridica non meglio precisata al dottor Francesco Citino, altri 10mila al geometra Giuseppe Clementi per "gestione impianto depuratore Vallecrosia", 20mila al geometra Alberto Spotorno per le reti fognarie del dianese. Al perito industriale Mario Puppo è stata saldata la somma di 48mila euro per l'incarico triennale di "amministratore di sistema". La collaborazione all'analisi delle acqua della dottoressa Giovanna De Andreis è costata a Rivieracqua 21mila 200 euro.

Poi a pioggia, altre decine di incarichi, in totale  una sessantina i consulenti esterni di cui Rivieracqua si è avvalsa negli ultimi tre anni. Per un totale di circa un milione di euro. Non sappiamo se su alcuni di questi si sia appuntata l'attenzione della procura e, al momento, non conosciamo le ipotizzate spese personali non dovute alla base delle accuse di truffa ai danni dello Stato e falso in bilancio. E' certo che perquisizioni o, quantomeno, acquisizioni di documenti nella giornata di ieri sono avvenuti oltre che nelle sedi Rivieracqua di Imperia e Sanremo, negli studi di diversi professionisti della provincia.

Nelle foto sotto il presidente di Rivieracqua Massimo Donzella e l'ex direttore generale Gabriele Saldo ieri all'uscita dalla sede dell'azienda dove si presume siano stati convocati dalla Guardia di Finanza

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