No border dal giudice: diede del "bastardo" al sindaco di Ventimiglia: "Delit de solidarite"

Una quarantina di “no border” di Ventimiglia si è presentata, stamani, in tribunale a Imperia, al processo contro un’attivista: Rossella Dominici, accusata di diffamazione aggravata per aver dato del “bastardo” al sindaco di Ventimiglia, Enrico Ioculano, in un post pubblicato su Facebook.

No border dal giudice: diede del "bastardo" al sindaco di Ventimiglia: "Delit de solidarite"
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Una quarantina di “no border” di Ventimiglia si è presentata, stamani, in tribunale a Imperia, per esprimere solidarietà al processo contro un’attivista: Rosella Dominici, accusata di diffamazione aggravata per aver dato del “bastardo” al sindaco di Ventimiglia, Enrico Ioculano, in un post pubblicato su Facebook.

I fatti risalgono al 30 settembre 2015, quando il primo cittadino fece sgomberare il presidio di no border e migranti ai Balzi Rossi, di Ventimiglia. Prima di entrare a palazzo di giustizia, i no border hanno esposto alcuni slogan, tra cui uno che mostra l’immagine di due mani a forma di cuore, legate da un paio di manette, con la scritta: “Delit de solidaritè”.

“Quel giorno la violenza dello Stato distrusse un campo autogestito da centinaia di solidali e migranti mettendo fine ad un'esperienza unica che aveva permesso di organizzare un'accoglienza dignitosa per chi, arrivato dall'Africa al confine con la Francia, scappava da fame, guerra e povertà - è scritto in uno dei volantini mostrati in pubblico, dal titolo "Golia contro Davide" -. I cittadini solidali come Rosella, inoltre, avevano messo in pratica niente altro che un dovere civico previsto dalla nostra Costituzione, a fronte della più totale assenza di iniziativa delle istituzioni e con il riconoscimento di tutte le organizzazioni umanitarie, non ultima la Chiesa”.

E poi. “Per prima cosa ci preme sottolineare che quella dell'insulto via web certamente è una pratica che non ci appartiene, poiché diversa è la nostra maniera di lottare per la libertà e la dignità dei migranti, ma bisogna tenere ben presente il contesto in cui il commento di Rosella è apparso: il 30 settembre infatti, di fronte alla devastazione del campo con le ruspe, all'assedio di solidali inermi sugli scogli da parte di centinaia di militari in assetto da guerra e a tanta violenza perpetrata per un'intera giornata, esso appare come uno sfogo di legittima rabbia, un gesto di stizza comprensibile ed umanissimo”.

E ancora: “Ben altra cosa sono le tristemente note minacce di morte anonime che il sindaco ed altre figure istituzionali hanno ricevuto in questo periodo e da cui, ovviamente, ci dissociamo con decisione. Fra l'altro, ironia della sorte, anche Rosella è stata, tempo fa, minacciata pubblicamente di morte, ed altre amenità, ad ulteriore testimonianza del suo impegno quotidiano e costante sul territorio di Ventimiglia. Per questo ci apparirebbe quasi ridicolo, se non fosse stata chiesta una condanna a 516 euro di multa e se in gioco non ci fossero questioni di principio che vanno al di là del caso specifico, l'accanimento mostrato dal sindaco nel perseguire cittadini la cui unica colpa è quella di aver agito secondo coscienza, impegnandosi in prima persona nel tentativo di rendere più vivibile una situazione, quella del confine, che anche a detta di associazioni come Amnesty International, violava, e viola ancora, diritti umani e buonsenso”.

Prosegue lo sfogo dei no border: “Come dire: se il sindaco e la sua amministrazione non hanno poteri per intervenire su una situazione così grande e grave, non è certo scaricando la loro frustrazione sui cittadini solidali che troveranno una soluzione. Inoltre non si dimentichi che è stata l'amministrazione locale a peggiorare esponenzialmente lo stato delle cose a colpi di ordinanze che vietavano di dare da mangiare e da bere (!) ai migranti che vivevano per strada, che hanno chiuso ripetutamente, durante un'estate torrida, gli allacci all'acqua pubblica creati dai solidali e hanno incoraggiato le deportazioni dei migranti al Sud con pullman dell'RT e con conseguente dispendio di soldi pubblici per una pratica barbara e, a detta di un sindacato di polizia, anche inutile. Alla luce di tutto questo, i No Borders, con il loro impegno e la loro presenza costante sul territorio da oltre due anni, dovrebbero apparire agli occhi delle istituzioni locali come una risorsa fondamentale e un movimento con cui confrontarsi, persone da ringraziare per il loro spendersi giornaliero (il vescovo Suetta li ha addirittura definiti "martiri del nuovo millennio"), piuttosto che essere perseguiti e repressi con tutti i mezzi fino ad ora utilizzati”.

No border processo bastardo sindaco Ioculano Rossella Dominici
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Rosella Dominici
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