Cassazione ha deciso

"Martina ha riconquistato la dignità"

Le parole del padre. Sulla questione interviene anche il governatore Toti "L'abbraccio dei liguri è per la famiglia di Martina".

"Martina ha riconquistato la dignità"
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“Nessuno mi potrà restituire mia figlia, nessuno potrà alleviare il nostro dolore eterno. Però adesso Martina ha riacquistato la dignità che merita”. Con queste parole, Bruno Rossi, padre di Martina, commenta la sentenza definitiva della corte di Cassazione che ha posto fine alla vicenda giudiziaria decennale legata alla morte della studentessa di origine imperiese.

 

Cassazione conferma le condanne per la morte di Martina Rossi

"Le parole del papà di Martina Rossi - aggiunge il presidente di Regione Liguria, Giovanni Toti - dopo la conferma della condanna per i due ragazzi accusati per la sua morte, fanno emozionare e mettono la parola fine a una vicenda triste e dolorosa per tutti i liguri. Dopo 10 anni, giustizia per Martina e per i suoi genitori che si sono battuti fino alla fine per la verità. Grazie a questo papà, alla sua forza, alla sua tenacia, al suo grande amore. L’abbraccio della Liguria oggi è tutto per voi".

 

La sentenza

Il pronunciamento della Suprema Corte è arrivato ieri sera e ha confermato che la giovane, all'epoca dei fatti, è morta per sfuggire a un tentativo di stupro perpetrato dai due giovani imputati, Alessandro Albertoni e Luca Vanneschi, oggi 30enni, di Arezzo. Martina precipitò dal sesto piano di un hotel a Palma di Maiorca, la notte del 3 agosto 2011. Per i due aretini 3 anni di carcere per tentata violenza sessuale, sul filo della prescrizione. Oltre i termini, invece, l'altra accusa per i due imputati: morte come conseguenza di altro reato.

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