Oggi - martedì 19 ottobre - alle 15,30 nella Concattedrale di San Siro a Sanremo verrà dato l'ultimo saluto a Gian Piero Moretti, storico capo servizio della Stampa di Sanremo, mancato lo scorso fine settimana dopo una malattia con la quale aveva combattuto negli ultimi anni. Aveva 73 anni. Ne ricorda la figura, con un bel messaggio sui social l'amico di sempre Roberto Berio, ex collega giornalista (era in quegli stessi anni capo servizio del Secolo XIX) e socio nel ristorante aperto insieme quando entrambi sono andati in pensione.
Nella foto, da sinistra Gian Piero Moretti e Roberto Berio
Il ricordo di Roberto Berio
Oggi pomeriggio daremo tutti l’ultimo saluto a Gianpiero Moretti, il Moro, come lo chiamavamo noi amici più stretti e persino la moglie Daniela. Per me era il secondo fratello, il pilastro a cui chiedere un consiglio importante, il compagno di tante avventure e di bellissime vacanze. Moro è stato anche il mio super collega nella nostra vita da giornalisti, tanti anni in giornali differenti caratterizzati da una grande passione per il mestiere e da una profonda e reciproca lealtà.
Moro è stato un gigante del giornalismo, un leone indipendente, che non guardava in faccia a nessuno, l’ultimo di una razza in via di estinzione. Soltanto lui, tanti anni fa, nella antesignana TeleSanremo poteva interpretare in tv la trasmissione “Il rompiballe”, sempre accanto alla gente, ai problemi dei cittadini, facendoli diventare i suoi fino a sfiancare il Palazzo per risolverli. Tempi epici, che ho avuto la fortuna di vivere con Lui. Quando entrambi siamo stati inviati a Milano per oltre un anno a seguire il primo scandalo ante-tangentopoli, quello dell’appalto a privati del Casinò. Quanti scoop ha fatto il Moro, quanto era temuto e rispettato.
L’ultima nostra avventura post-giornalismo al ristorante Glam, un’altra scommessa vinta insieme, a dispetto dello scetticismo e forse anche dell’invidia di chi non lo aveva conosciuto bene.
Moro è stato unico e irripetibile. Leone nel lavoro e nell’affrontare i problemi, tenero e a volte fragile nella vita comune. Marito sempre presente e padre infinito e generoso.
Quanto ci mancherai Moro, quanto mi mancherai...
Roberto