Giornalisti liguri sulle barricate contro il precariato
Supporto ecumenico in Consiglio regionale. Toti porterà la questione sul tavolo della Conferenza delle Regioni.
Questa mattina presidio in Piazza De Ferrari, nel cuore di Genova e di fronte al palazzo della Regione - dell'Associazione Giornalisti Ligure - con la collaborazione di numerose sigle sindacali - per chiedere interventi per combattere il precariato e lo sfruttamento nel settore.
Presidio dei giornalisti in piazza De Ferrari
I temi sono importanti, come ha ribadito anche il Consigliere regionale ed ex candidato alla presidenza della regione, il giornalista del Fatto Quotidiano (in aspettativa) Ferruccio Sansa, presente alla manifestazione. Il consigliere giallo-rosso ha ricordato come il sostegno ai giornalisti debba essere giustificato da due ragioni: come ogni lavoratore, anche i giornalisti devono avere una vita dignitosa e garanzie occupazionali e soprattutto, un giornalista ha un compito importante. Solo mettendolo nella condizione di poter svolgere il suo lavoro senza condizioni e con tutti i mezzi, può fornire un'informazione indipendente e libera. Sansa conclude "Se è libera l'informazione sono più liberi anche i cittadini".
"Tre giornalisti su quattro sono precari"
“La Giunta regionale si attivi presso il governo per chiedere l’abolizione dei contratti Cococo per la professione giornalistica e concluda al più presto i lavori del tavolo istituito sul tema dell’equo compenso per i collaboratori. Oggi centinaia di giornalisti vivono una situazione di precariato che non solo non gli permette di avere una stabilità nella propria vita professionale e privata, ma pregiudica l’accesso alla professione in modo stabile”
diceva il capogruppo del Partito Democratico Articolo Uno Luca Garibaldi, che ha presentato un ordine del giorno, approvato all’unanimità in consiglio regionale, mentre a Genova si svolgeva una manifestazione a sostegno dei giornalisti precari, per chiedere lo sblocco di una situazione che da anni mette in difficoltà chi collabora stabilmente nelle redazioni senza nessuna certezza di assunzione.
“Tre giornalisti su quattro secondo le stime della Federazione Nazionale Stampa Italiana
- osserva Garibaldi -
hanno dei contratti di lavoro precario, inquadrati come co.co.co o partita iva. Una situazione che oltre a renderli precari a vita, pregiudica anche il diritto dei cittadini ad essere correttamente informati: perché se un giornalista non è libero e non ha un’occupazione dignitosa, non è libera neppure l’informazione"
“Il ruolo del giornalismo indipendente - conclude Garibaldi - è fondamentale in una democrazia”.
In Conferenza delle Regioni
“L’informazione nel nostro Paese deve essere libera per formare sempre di più un’opinione pubblica consapevole. Il mio appoggio va i giornalisti genovesi scesi oggi in piazza per combattere il precariato e per evitare lo sfruttamento del settore. Il lavoro giornalistico va tutelato e ora più che mai chi produce informazione deve vedere riconosciuti i propri diritti. In questi mesi di lotta alla pandemia la categoria ha lavorato duramente per produrre un’informazione sempre chiara e puntuale, diventando un punto di riferimento prezioso per tutti i cittadini, anche nella lotta alle fake news. Porterò il tema del precariato dei giornalisti in Conferenza delle Regioni dopo un confronto che auspico di avere presto con il sindacato”.
Così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, giornalista, sul presidio organizzato questa mattina.