Sanremo

Sanremese ribatte alla Gazzetta dello Sport "stupiti e amareggiati"

Nell'occhio del ciclone un articolo di una nota testata nazionale e il passato della società calcistica.

Sanremese ribatte alla Gazzetta dello Sport "stupiti e amareggiati"
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Il presidente della Sanremese Calcio, Alessandro Masu, interviene a margine di un articolo di una nota testata sportiva nazionale, la Gazzetta dello Sport, che nelle scorse ore ha pubblicato un articolo che rievoca le vicende di dodici anni fa, l'estorsione ai danni dell'attaccante argentino Roberto Sosa, detto Il Pampa, minacciato con una pistola per convincerlo a rescindere il contratto. Vicenda per cui furono condannati i vertici di allora della Sanremese. Ecco le parole di Alessandro Masu.

"Stupiti e amareggiati, episodi di 12 anni fa con cui nulla abbiamo a che fare"

La società Sanremese Calcio ritiene doveroso prendere posizione sull’articolo comparso in data 31.03.2022 sul sito (contenuto Premium) di un quotidiano Nazionale che titolava: “Estorsioni nella città dei fiori: una pistola puntata al ginocchio del bomber”.

Innanzitutto, l’articolo riprende un episodio che risale a circa dodici anni or sono; ciononostante, nella parte pubblica (accessibile a tutti) dell’articolo pubblicato sul sito del quotidiano, nemmeno si dà contezza del contesto temporale, senza consentire al lettore di collocare nella giusta prospettiva storica la vicenda. Si tratta invece di un elemento determinante, in quanto l’attuale compagine sociale e l’attuale dirigenza nulla hanno a che fare con quanto riportato nell’articolo.

L’articolo poi riferisce di una tesi investigativa molto grave (ossia che la società Sanremese fosse stata utilizzata per “riciclare denaro sporco”), senza premurarsi di riferire che tale ipotesi non ha trovato – a quanto risulta all’attuale dirigenza – nessun riscontro investigativo.

Nei processi citati nell’articolo, infatti, le pene non sono state comminate in relazione a tale ipotesi, ma in merito agli episodi di estorsione posti in essere su iniziativa personale dei soggetti indagati. Si tratta di episodi senz’altro gravi e dai quali l’attuale dirigenza prende ovviamente le distanze, ma che riguardano i singoli e non la società e che rappresentano uno scenario ben diverso da quello di cui alla citata ipotesi investigativa.

L’accostamento della vicenda dell’estorsione all’“omicidio avvolto nel mistero” è gratuitamente suggestiva e insinuante: anche questo brutto episodio, si ribadisce nulla ha a che fare con la Sanremese di oggi.

In sintesi, l’articolo in questione tende a dipingere la città di Sanremo e la sua squadra di calcio come ambienti infestati dalla criminalità, con un accostamento tendenzioso ad una vicenda di oltre dieci anni orsono.

Stupisce ed amareggia che una Testata sportiva Nazionale con una grande tradizione si sia soffermata su una brutta pagina di cronaca giudiziaria (ormai superata), accostandola ad un club che avrebbe invece meritato di essere citato per i suoi risultati sportivi che ha ottenuto sul campo (non ultima la vittoria per 1-5 contro il Novara) e per l’impegno profuso dalla nuova proprietà e dalla nuova dirigenza per riportare Sanremo e la società Sanremese nel calcio che conta e che merita!

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