IL JE ACCUSE AL CDA

Casinò di Sanremo: i 4 punti della Fisascat Cisl in vista del Consiglio comunale di lunedì 4

Il sindacato Fisascat Cisl, preoccupato per l’andamento aziendale pone dei punti fermi in previsione del Consiglio di lunedì

Casinò di Sanremo: i 4 punti della Fisascat Cisl in vista del Consiglio comunale di lunedì 4
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Sotto accusa la politica aziendale del cda della casa da gioco

Il sindacato Fisascat Cisl, preoccupato per l’andamento aziendale pone dei punti fermi in previsione del Consiglio comunale monotematico sul Casinò, in programma lunedì prossimo 4 aprile. “Se il cda sostiene di aver ridimensionato il bando per l’assegnazione del bar ristorante per adeguarsi alla clientela rispondiamo prontamente che il servizio del bistrot non solo non garantisce un’adeguata risposta alla nostra clientela nel fine settimana, ma abbassa il livello della ristorazione e crea inaccettabili code per potervi accedere”, si legge in una nota.

Sul calo di incassi a causa della pandemia

“Se il cda sostiene che a causa della pandemia abbiamo avuto un calo degli incassi noi rispondiamo che a causa della scelta inaccettabile di chiudere le roulette francesi dal lunedì al giovedì che da novembre denunciamo con scioperi, comunicati, conferenze stampa, abbiamo perso milioni di euro, sia ai tavoli da gioco che alle slot machine, a differenza delle altre tre case da gioco italiane che invece hanno affrontato la pandemia investendo e riorganizzando in maniera adeguata ed hanno aumentato gli incassi rispetto a periodi pre pandemici”.

Sull'appalto del bar ristorante

E ancora: “Se il cda sostiene che la delibera che nel 2012 che salvaguardava i posti di lavoro dell’appalto del bar ristorante e chiedeva che i servizi non fossero divisi, ma concessi ad un’unica ditta appaltatrice, fosse stata votata perché il periodo storico fosse migliore a quello attuale, rispondiamo che a quell’epoca il casinò versava in grave dissesto economico, nonostante gli incassi rispetto a questo periodo fossero molto più elevati, a causa del costo enorme del personale, tanto che nel 2013 il casinò di Sanremo dichiarava 100 esuberi e 10 milioni di euro da recuperare: il sindacato propose un contratto di solidarietà e nessuno perse il lavoro”.

Ma non finisce qui. “Se il cda sostiene che la scelta di non tutelare e salvaguardare i posti di lavoro sia una scelta imprenditoriale assolutamente legittima noi rispondiamo che il casinò di Sanremo è gestito da un consiglio di amministrazione nominato dal sindaco e dalla maggioranza e che non è un’impresa privata gestita da imprenditori che si assumono il rischio di impresa in prima persona, ma una partecipata pubblica e come tale ha il dovere etico e morale di garantire l’occupazione, inoltre ribadiamo l’inaccettabile posizione di aver interrotto totalmente le relazioni sindacali, ogni potere ha bisogno del suo contrappeso, vale soprattutto quando gli interessi sono della comunità”.

Conclude la nota: “L’ordine del giorno che la minoranza ha presentato in Consiglio comunale, che plaudiamo, per la conservazione della clausola di salvaguardia nel bando appena indetto, non ha raggiunto la maggioranza dei voti, i consiglieri e il sindaco che hanno votato contro cerchino ora di porre rimedio aiutando una trattativa che riponga al centro la conservazione di tutti i posti di lavoro. Attendiamo che il Sindaco ci incontri e condivida con noi una linea da adottare al tavolo di trattativa con chiunque si aggiudicherà il bando al fine di mantenere la piena occupazione, che questa proprietà non si macchi del crimine di non avere tutelato delle famiglie, chiediamo inoltre di riflettere sul fatto che l’equilibrio di bilancio non può da solo garantire la continuità aziendale e che la Casa da gioco debba cambiare passo dotarsi di un management all’altezza delle più rosee prospettive e di un piano di impresa che finalmente ci dia nuove speranze di occupazione”.

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