Bomba day Taggia: ecco il piano di emergenza, l'ordigno è funzionante e può esplodere
Domenica prossima circa diecimila persone residenti in prevalenza nei Comuni di Arma di Taggia e Riva Ligure, e in minima parte a Sanremo
E' stato illustrato il piano di emergenza, domenica prossima il despolettamento
“La bomba può scoppiare, malgrado sia risalente al secondo conflitto mondiale, è funzionante e la sicurezza è un aspetto da sottolineare”. Lo ha dichiarato il maggiore Elvio Pascale, del 32/mo Reggimento del Genio Guastatori della Brigata Taurinense, di Fossano (Cuneo), stamani, alla presentazione del pianori emergenza, che è stato illustrato nella sala consiliare del Comune di Taggia, alla presenza del prefetto di Imperia, Armando Nanei e dei vertici delle forze dell’ordine.
Si tratta di una bomba di fabbricazione statunitense con 250 kg di esplosivo
Domenica prossima, infatti, dalle 9 alle 21, circa diecimila persone residenti in prevalenza nei Comuni di Arma di Taggia e Riva Ligure, e in minima parte a Sanremo, dovranno lasciare le proprie abitazioni e attività commerciali per le operazioni di despolettamento della bomba di aereo dissotterrata nel torrente Argentina. Si tratta di un ordigno statunitense del peso di circa mille libbre equivalenti a 454 chilogrammi, 250 dei quali di esplosivo. “Per noi le operazioni sono già iniziate, lo scorso 10 maggio - ha aggiunto il maggiore - quando abbiamo inviato li nostro personale specialistico per realizzare la camera di espansione, dove sarà collocato l’ordigno, per minimizzare i rischi dovuti a una possibile esplosione”.
Per quanto riguarda il despolettamento
“Inizieremo alle 9 del mattino. Rimuoveremo le spolette all’ordigno con una chiave a razzo telecomandata. Nel caso in cui le spolette non dovessero venire fuori, taglieremo la parte di bomba interessata con un macchinario che spruzza un getto di acqua e di sabbia”. Una volta che la bomba sarà messa in sicurezza, il personale dell’esercito distruggerà il sito e le spolette.
“Quest’ultime - ha aggiunto il maggiore, contengono una microcarica booster che fa partire la massa più grande di esplosivo”. L’ordigno sarà successivamente traportato alla cava di frazione Bevera a Ventimiglia, dove sarà distrutto per combustione. Sul perché non sia esploso, ci sono diverse ipotesi: “Potrebbe trattarsi di un difetto di fabbrica - prosegue il maggiore - ma può essere che non abbia impattato sul terreno con la giusta angolazione e che abbia spanciato, senza permettere l’attivazione delle spolette”.
Operative 200 unità per controllo del territorio e contro sciacallaggio
“Complessivamente, tra sabato e domenica saranno impegnate 200 unità delle forze di polizia, che saranno impegnate nel presidiare la zona rossa, con i varchi di accesso e l’eventuale allontanamento delle persone non autorizzate; ma anche nel controllo del territorio, in particolare contro episodi di sciacallaggio”. Lo ha dichiarato il questore di Imperia, Felice Peritore, stamani, nel corso dell’illustrazione del piano di emergenza riguardante il despolettamento della bomba di aereo dissotterrata nel torrente Argentina.
“A questo scopo - ha aggiunto il questore, riferendosi all’attività di contrasto dei reati contro il patrimonio - sarà intensificata la visione della videosorveglianza. E’ possibile segnalare al 112 qualsiasi comportamento anomalo, che possa essere di interesse”. Per l’occasione saranno effettuati servizi in divisa e in borghese. Saranno, inoltre, 25 i militari della Brigata Taurinense impegnati nelle operazioni di despolettamento, che avverrà in sicurezza. Il personale, infatti, opererà in remoto a una distanza di circa 150 metri dal dalla cassa di espansione nel quale sarà sistemata la bomba.
L'operazione di despolettamento costerà ai due Comuni complessivamente circa 50mila euro
Le operazioni di despolettamento della bomba di aereo dissotterrata nel torrente Argentina costeranno ai due Comuni interessati, Taggia e Riva Ligure, complessivamente 50mila euro circa. Questa è la cifra messa a bilancio nel capitolo delle somme urgenze. “E’ un’operazione che ha un costo - ha affermato stamani il sindaco di Taggia, Mario Conio, alla presentazione del Piano di emergenza - abbiamo comunque attivato una somma urgenza, in quanto il disinnesco viene trattato come una calamità naturale. Le voci di spesa sono parecchie, come ad esempio il servizio mensa e l'accoglienza. Il nostro impegno economico potrebbe variare tra i 30 e i 40mila euro”.
Conclude Conio: “Attiveremo, comunque, le procedure per chiedere il rimborso al ministero o alla protezione civile”. Per quanto riguarda Riva Ligure, il sindaco Giorgio Giuffra ha dichiarato: “La nostra spesa si aggira attorno ai 15mila euro, compreso le derrate alimentari per le persone allontanate, le sanificazioni e il costo delle navette trasportare le persone non auto munite. Il prefetto di Imperia, Armando Nanei, ha sottolineato: “L’operazione andava fatta per una questione di sicurezza pubblica e viene gestita dallo Stato con le sue articolazioni sul territorio”. La protezione civile regionale metterà a disposizione 300 brandine, che saranno allestite in due palestre comunali di Taggia per ospitare persone fragili.
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