L'annuncio di Toti: "A settembre parte la privatizzazione dell'ospedale Saint Charles"
A partire da settembre, e con un processo graduale che si concluderà per la fine dell’anno, l’ospedale di Bordighera sarà privatizzato
Toti ha incontrato i sindaci del comprensorio intemelio
A partire da settembre, e con un processo graduale che si concluderà per la fine dell’anno, l’ospedale Saint Charles di Bordighera sarà privatizzato. Lo ha annunciato, stamani, il governatore della Liguria, Giovanni Toti, nel corso di un vertice con i sindaci del comprensorio intemelio, che si è svolto nell’ex chiesa anglicana di Bordighera, alla presenza del dottor Francesco Quaglia, direttore di Alisa e di Sandro Mazzantini, direttore generale e consigliere di amministrazione di Iclas, il partner privato che prenderà possesso della struttura sanitaria.
Terminato l’incontro, il presidente Toti, assieme a una delegazione della giunta regionale, al dottor Mazzantini e a un gruppo di sindaci, si è recato al Saint Charles per visitare il nuovo reparto dialisi.
“Ci tenevo a incontrare i sindaci del distretto, quelli più interessati alla nuova gestione dell'ospedale di Bordighera, che rientra nel piano di riorganizzazione della sanità nella nostra provincia - ha affermato Toti, a margine dell’incontro -. La cessione dell’ospedale significa, come sanno bene cittadini e amministratori, la riapertura del pronto soccorso, la ripresa dell’attività chirurgia d’elezione, la specialistica ambulatoriale, la radiologia e la telemedicina per i territori dell’entroterra. Insomma, significa ridare vita al presidio di Bordighera come un vero e proprio ospedale nella rete della sanità del Ponente ligure, che prevede anche la realizzazione dell’ospedale unico a Taggia, dell’ospedale di comunità a Imperia e delle case della salute. In poche parole: quell’importante ristrutturazione che nei prossimi cinque interesserà il assurto sanitario del territorio”.
Sulla nomina del nuovo dg di Asl 1
quello attuale, Silvio Falco, è in scadenza nella seconda metà di agosto - Toti ha dichiarato: “Stiamo valutando profili di altissima competenza. Sarà un direttore generale con i pieni poteri. Arriverà alla scadenza dell’attuale direttore Falco, che ringrazio ancora per il lavoro svolto e credo che saremo in grado di indicare ai sindaci del distretto il nome del professionista nei prossimi quindici o venti giorni”.
Parla il partner privato, Sandro Mazzantini
“C’è stata una querelle sul contratto, ma in effetti sarebbe bastato leggersi il capitolato. C’è stata soltanto un’operazione ovvia che è quella di far sì che il contratto aderisse a quello che diceva il capitolato. Sono quasi sicuro che nessuno, a parte i più stretti addetti ai lavori, abbia letto il capitolato, anche se posso capirlo, trattandosi di un documento non particolarmente appassionante". Lo ha dichiarato, stamani, a margine dell’incontro con i sindaci, a Bordighera, il dottor Sandro Mazzantini, direttore generale e consigliere di amministrazione di Iclas, il partner privato che prenderà possesso a partire da settembre, dell’ospedale Saint Charles di Bordighera. Mazzantini ha voluto chiarire le polemiche degli ultimi mesi, secondo le quali il partner privato, alla luce del Covid, avrebbe chiesto di stravolgere gli accordi contenuti nel capitolato.
“La mia speranza è di costruire un ospedale che risponda realmente alle esigenze e alle richieste dei cittadini, e non si tratta di retorica. Faremo il possibile per interpretare le necessità dell’utenza, a parte quelle ovvie come il pronto soccorso e i reparti che funzionano. Cercheremo di creare anche un’attività in più per Bordighera. Penso, ad esempio, a quei paesi oltre confine, come Saint Laurent du Var, che hanno costruito sulla sanità la loro fortuna. Pensiamo di riuscire a portare qui professionisti importanti capaci di richiamare da più parti di Italia per far crescere il nome del Saint Charles e del territorio”.
In merito all’attività strettamente privata, Mazzantini ha affermato
“I pazienti arriveranno al Saint Charles, così come arrivano in qualsiasi altro ospedale pubblico, perché è un ospedale pubblico e tale rimane. Accanto a questa attività, inoltre è possibile svolgerne una anche privata. Negli ospedali pubblici esiste già un’attività intramoenia, in cui gli operatori svolgono attività privata. Anche noi lo faremo con una modalità un po’ diversa e cercheremo di portare delle attività che possano richiamare in un posto così bello come bordighera. Stavo pensando, ad esempio, alla chirurgia plastica o bariatrica o ricostruttiva post oncologica”.