Elezioni 2023 a Imperia, Rifondazione Comunista: noi alternativi a Bracco e Lauretti
Mariano Mij, segretario provinciale ha elencato una serie di critiche all'amministrazione di Claudio Scajola, tra le quali i porti, l'arredo urbano, la raccolta dei rifiuti, Rivieracqua e l'ospedale unico
Si è tenuta questa mattina la conferenza stampa di Rifondazione Comunista a Imperia in vista delle prossime elezioni comunali nel 2023. Presenti il segretario provinciale Mariano Mij, Alberto Gabrielli e Maria Sepe. "Ci riteniamo alternativi alle candidature di Enrico Lauretti e Ivan Bracco -ha detto Mji - C’è apertura, invece, a un'eventuale coalizione con Sinistra Italiana di Lucio Sardi e Carla Nattero".
"La conferenza stampa di oggi ha lo scopo di lanciare una proposta ai cittadini, ai partiti politici alle associazioni, per creare una coalizione una forza alternativa, a quanto è stato fatto in questa amministrazione Scajola" spiega Mariano Mji segretario provinciale di Rifondazione Comunista. "Partendo da quello che non è stato fatto o non si è voluto fare, al di là di alcuni tipi di interventi di decoro e arredo urbano, vedi il Parco urbano, gli asfalti, parcheggi l'intervento sulla piscina comunale, ma restano insoluti diversi problemi, in primis, quello del porto turistico in cui si trovano ancora tre scheletri di cemento armato in pieno degrado, abbiamo una quantità di parcheggi sotterranei inutilizzati che prima erano allagate e attualmente sono assolutamente inutilizzati e poi anche tutti i costi che saranno da sostenere per la ristrutturazione".
E aggiunge: "Chi dovrà pagare queste cifre, visto che giustamente il porto è ritornato in mano pubblica, ma sono talmente onerose per essere sostenute da un comune per tutti questi lavori che sono stati fatti da Caltagirone & company? E, quindi noi chiediamo anche che un risarcimento proprio per i lavori che non sono stati fatti. Poi aspettiamo una soluzione su altre aree ex industriali come la Sairo, l’Italcementi, oppure la sede della dello stabilimento Agnesi, ormai chiuso da anni, ma soprattutto parlo del parco urbano, un'area verde per i cittadini e non centro commerciale come invece si paventa".
Prosegue: "Critichiamo la gestione dei rifiuti perché si è tornati ai cassonetti, le isole, tra virgolette, ‘ecologiche’ con i miasmi che tutti possiamo percepire. Non ci convince assolutamente il consorzio Rivieracqua di cui fa parte ovviamente Imperia come capoluogo di provincia perché l'acqua è gestita dal pubblico e non prevede l'ingresso di privati come Iren. Non ci convince il discorso della mobilità, noi chiediamo in una mobilità, appunto leggera che dal Prino fino alla zona Sant'Anna a Diano Marina proprio per riuscire a risolvere i grandi problemi di traffico che ci sono all'ingresso e all'uscita della, soprattutto a Porto Maurizio. Una metropolitana leggera nel ex sedime ferroviario riuscirebbe a risolvere questi problemi".
E ancora: “Parlo poi della portualità commerciale, nel senso che il porto di Oneglia dovrebbe conservare una vocazione commerciale. Da un lato i pescherecci, dall’altro sistemi di traghetto anche per collegamenti con la Costa Azzurra oppure anche verso le isole del Mediterraneo. Parlo poi di consumo di suolo, noi siamo per una ristrutturazione dell'esistente e quindi di fermare ogni nuovo cantiere che consuma il suolo, anche le stesse aree di parcheggio che sono state create sono tutte concepite in maniera ormai vecchia. Se invece che prevedere terreni che possono essere sempre capaci di assorbire l'acqua e parlo di parcheggi che sono utilizzati in tante altre città dove viene mantenuta la battuta con una griglia proprio per evitare l'asfaltatura, quindi aumentare la piantumazione all'interno dei parcheggi".
Per quanto riguarda la sanità, Mij conclude: "Il sindaco del capoluogo di provincia avrebbe dovuto, secondo noi, prendere una posizione decisa contro la chiusura dell'ospedale di Imperia e del suo pronto soccorso per realizzare l’ospedale Unico anzi dovrebbe difendere il presidio ospedaliero e soprattutto potenziarlo con il personale sanitario e infermieristico sempre più carente”.