Femminicidio Matteuzzi, bufera per il commento "Ovvio che fosse geloso"
Il web si indigna. La risposta "Se vi comportaste come le nostre nonne, metà delle aggressioni non ci sarebbero"
Fa discutere il web il commento del direttore generale della Croce Bianca dell'Emilia Romagna, Donatello Alberti, a margine dell'assassinio di Alessandra Matteuzzi, 56 anni, per il quale è accusato l'ex calciatore dell'Argentina Arma Giovanni Padovani (27) ex compagno della vittima.
Femminicidio Matteuzzi "Ovvio che fosse geloso"
La bufera è nata per un commento sotto a un post del "Resto del Carlino": Alberti, commentando l'omicidio, consumato nel cortile della casa della donna, in via Arcoveggio, nella periferia di Bologna, ha scritto "Comunque, anche lei come andava conciata. Ovvio che il ragazzo fosse geloso".
"Se vi comportaste come le nostre nonne, metà delle aggressioni non ci sarebbero"
Le parole hanno suscitato la vibrante reazione di decine di utenti di Facebook. Secondo quanto riportano diversi quotidiani nazionali, Alberti avrebbe risposto alle donne che gli chiedevano di rendere conto del commento, con un'altra frase controversa: "Comportatevi più sobriamente come le nostre nonne, non siate scostumate e provocanti e gran parte delle aggressioni saranno evitate, la colpa prima di tutto è del mondo di oggi totalmente fuori controllo, la donna fa l’uomo e viceversa, ma dove siamo arrivati?"
In seguito, il dirigente ha affermato di essere dispiaciuto per il fatto che le sue parole siano state travisate, non avendo intenzione di giustificare il femminicidio che ha definito un" fatto gravissimo".
La donna aveva denunciato il presunto assassino
Polemiche anche sulla procura di Bologna. Alessandra Matteuzzi aveva infatti denunciato il calciatore per stalking a fine luglio, in seguito a numerosi episodi persecutori. Come purtroppo spesso accade, la denuncia è stata inutile. Dalla procura spiegano che non esistevano i presupposti per un'ordinanza restrittiva, in quanto la denuncia riguardava il reato di stalking e non menzionava violenze.
Il caso era comunque finito nelle procedure del "Codice Rosso" per i reati di genere. Le indagini, condotte dai Carabinieri, erano dunque partite immediatamente. I militari avevano interrogato alcuni testimoni e la stessa Matteuzzi, ma il rapporto risultava incompleto, in quanto numerosi testi si trovavano fuori Bologna per le vacanze estive.
Sabato scorso un altro agguato di Padovani. L'avvocato della vittima aveva consigliato alla donna di integrare la denuncia con il più recente episodio. Non ha fatto in tempo.