Il caso

Casa Serena: Comune intima a My Home di proseguire

Arrivano le prima risposte ufficiali da Palazzo Bellevue dopo la comunicazione di ieri sulle intenzioni di fare retromarcia con Casa Serena

Casa Serena: Comune intima a My Home di proseguire
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Si inasprisce il conflitto tra la My Home srl, la società piemontese collegata alla cooperativa Euroassistance e Palazzo Bellevue sull'affaire Casa Serena

 

Comune intima a My Home di proseguire con Casa Serena

La società, che dalla scorsa estate ha in gestione la Rsa di Poggio, ha comunicato ieri agli uffici del comune l'intenzione di rimettere la struttura, acquisita con un affare da quasi 10 milioni, nelle mani del Comune di Sanremo dal 15 novembre. Palazzo Bellevue, tramite la nuova segretaria Monica Di Marco, ha intimato alla società di Vercelli di proseguire con la concessione entro trenta giorni, altresì gli uffici dell'ente sarebbero obbligati a revocare l'appalto, segnalare il fatto all'Anac (anti corruzione) e a valutare di richiedere i danni.

 

La mancata retta per Casa Serena

Al momento, non è chiaro cosa stia succedendo negli uffici di My Home. È certo che la società non ha versato la rata di ottobre (147mila euro) della formula "rent to buy", che prevede il 60% del costo di oltre 9 milioni e 800mila euro versato in rate mensili e una maxi rata unica che coprirebbe il 40%, con passaggio di proprietà definitivo al saldo. La società, pare, non avrebbe pagato anche alcune utenze. Il comune ha avviato nei giorni scorsi la procedura di escussione della fidejussione bancaria posta a garanzia del credito

I problemi con la formula Rent To Buy

La formula non era piaciuta all'Anac, che aveva richiamato il comune di Sanremo, definendola non competitiva e senza un grande vantaggio economico per le casse di Palazzo Bellevue. La gara per alienare Casa Serena era andata deserta per ben due volte, per questo il comune aveva optato per il cambio di formula. My Home, con capitale sociale a 10mila euro, aveva alzato la base d'asta dello 0,01%.

La revoca dell'appalto

Lo scontro tra Sanremo e My Home ha origine nelle rimostranze dei sindacati per i licenziamenti del personale e per le condizioni della struttura, linea sposata dall'amministrazione, che aveva portato nei mesi scorsi alla revoca dell'appalto, stracciata dal Tar. Subito prima degli ultimi sviluppi, il comune stava preparando un ricorso al Consiglio di Stato.

 

Il circolo di Rifondazione Comunista

"Come in precedenti e plurimi interventi  - scrive il circolo di Rifondazione Comunista  Sanremo Taggia “Valeria Faraldi"- abbiamo conferma dell’inadeguatezza delle scelte di questa giunta matuziana nel gestire il bene pubblico. Volevano dimostrare che la gestione privata di un bene pubblico di estrema importanza come Casa Serena fosse l’unica soluzione. Ebbene il fallimento è stato totale. Questo circolo già contrario alla privatizzazione, sottolineò più volte i propri dubbi sulla società My Home. Un capitale sociale di soli € 10.000 ci aveva già insospettiti. Alla richiesta di fidejussione l’azienda rispose in fretta e furia con un assegno circolare perché gli istituti bancari forse non erano convinti di concederla? La gestione pandemica, i servizi interni discutibili per non dire totalmente fallimentari, Le visite di ASL e Nas, pur non avendo noi relazioni di tali ispezioni, facevano pensare il peggio.

 

L’esternalizzazione del personale, con fortissima propensione al ricorso a coop ed a società di lavoro interinale, in breve, tanti indizi. Ma si è voluto perseverare  cercando di salvare l’immagine con un ricorso al TAR dagli aggettivi non certo positivi. Ed ora? L’amministrazione è con le spalle al muro. Soluzioni? Assisteremo ancora all’ennesima emergenza, oppure al solito Santo in paradiso. Consigliamo al Sindaco di non appellarsi alle sue conoscenze russe, il contesto geopolitico attuale non lo consiglia. L’unica soluzione è tornare in possesso di Casa Serena, gestirla come vero bene pubblico , come essenziale servizio pubblico, senza convenzioni che rendono reddito al privato per tagli effettuati su qualità, personale e servizi.

Davide Izetta

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