NUOVI RETROSCENA SULL'INDAGINE

 Operazione antidroga Praedictio: la forza del gruppo, I "cugini" e i legami con la 'ndrina

Si basava sulla forza del gruppo l’attività di spaccio della rete sgominata dalla polizia di Imperia, nell’operazione antidroga “Praedictio”

 Operazione antidroga Praedictio: la forza del gruppo, I "cugini" e i legami con la 'ndrina
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La forza del gruppo e i legami con la 'ndrina

Si basava sulla forza del gruppo, un po’ come avviene in tutte le organizzazioni criminose, l’attività di spaccio della rete sgominata dalla polizia di Imperia, nell’ambito dell’operazione antidroga “Praedictio”, che ha portato all’esecuzione di 22 misure cautelari. E’ quanto emerge dalle carte dell’inchiesta. “Ricordati, più si è uniti più si è di più.. una persona sola non a rumore”, affermava Mario Mandarano, intercettato il 30 dicembre 2019, mentre parla con Flavio Ianni. Secondo gli inquirenti, con quelle parole voleva esaltare: “l’importanza del gruppo nella trattazione degli affari criminosi”.

Il gruppo, dunque, viene inteso come una “forza”, spesso utilizzata da alcuni indagati per spaventare i propri debitori. Una “forza”: “che sottende inoltre una rete di relazioni e contatti con il mondo del crimine organizzato che definisce in maniera inquietante il profilo e la pericolosità degli indagati”.

Ma ci sono anche riferimenti alla malavita organizzata calabrese

come nella intercettazione ambientale dell’11 gennaio 2020, in cui “Mario Mandarano informa Ianni che Antonio Zito è imparentato con la 'ndrina Facchineri di Cittanova (RC), coinvolta in una faida sanguinosa, e che lo stesso Zito, in passato, aveva subito un tentativo di omicidio in Arma di Taggia compiuto da esponenti della famiglia avversaria; descrive quindi con dovizia di particolari un incontro di Mandarano con gli esponenti di una 'ndrina radicata nella zona di Milano, ammettendo di aver avuto per "maestro" tale Nino Gullace, residente a Spotorno (SV), definito “un boss della bassa Piemonte e di Liguria”.

Ma non finisce qui. Ed è sempre Mandarano, che il giorno dell’arresto in flagranza, il 12 marzo 2020, era stato trovato in possesso di un vero e proprio arsenale di armi e munizioni, per sollecitare il pagamento dei corrispettivi “non esita a prospettare ai debitori l'intervento dell'organizzazione di cui evidentemente fa parte, utilizzando sovente il termine ‘cugini’”. Lo si evince, ad esempio, “nei messaggi inviati a Giuseppe Russo (“Pino Castellaro") in data 2/02/2020”. Qui, Mandarano, si esprime in termini perentori: “Per questa data che scendono i cugini, mi raccomando di mantenere la tua parola data. Mi fai sapere con certezza al 100%!! Ti organizzi al meglio, in quanto: prevenire è meglio che curare, cosi è il detto.... Dammi subito conferma, senza parole di assenza, aspetto tua risposta immediata e io la confermo ai cugini. Ti saluto con amicizia: Se non ti vedo per quella data con scadenza, porto i cugini al tabacchino (evidentemente. frequentato da Russo - n.d.r.) e se la vedono loro. Tu stai mancando troppo sovente”.

E ancora. «Nei messaggi scambiati con Walter Tropeano  il 2 e 3 febbraio 2020, Mandarano raccomanda "Non farmi fare magre figure. In quanto scende per me lo zio dei cugini.. " e nella conversazione del 4 febbraio 2020 riferisce al coindagato di aver interceduto per lui con lo "zio" "gli ho parlato, gli ho detto, guarda che questo è un fratello (Tropeano, ndr) tante volte” riportando la risposta dell'illustre ospite (che riconosce a Mandarano la qualità di “compare”) "Compare Mario, se mi dite cosi...eh va bene”. Ma nei messaggi scambiati in data 17 febbraio Mandarano ritorna aggressivo, rappresentando a Tropeano probabili ritorsioni dei cugini nei confronti sia di lui che di sua madre in caso di ulteriori ritardi nei pagamenti. Nella circostanza, Mandarano esorta l'interlocutore a contattare Antonio Carbone ("nostro cugino") per fissare un successivo incontro”.

Fabrizio Tenerelli

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