Sanità

Soppressione punto nascita a Imperia, scattata la petizione

Simone Gaggino: "Abbiamo già raccolto oltre 2000 firme solo nei primi giorni, praticamente una al minuto

Soppressione punto nascita a Imperia, scattata la petizione
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Contro la soppressione del punto nascita di Imperia, che seguirebbe quella di Pietra Ligure avvenuta nel 2020, è stata organizzata una petizione sulla piattaforma online change.org. A promuoverla, per conto di SOS Salute Pubblica Liguria, una rete che unisce diversi comitati locale, è stato Simone Gaggino al quale abbiamo rivolto alcune domande.

Petizione contro la chiusura del punto nascita a Imperia

“La chiusura non è ancora stata decisa  precisa lui Gaggino - Si tratta di una bozza che pur non essendo stata ancora approvata è indicativa delle scelte che si vogliono fare e del fatto che si vogliono diminuire i punti nascita che, per legge, dovrebbero gestire non meno di 500 parti all'anno, tendendo verso i mille, per garantire un buon livello qualitativo in particolare per quanto riguarda la gestione delle emergenze".

Simone Gaggino
Simone Gaggino

Due anni fa è stato chiuso Sanremo…
“La chiusura del punto nascite di Sanremo è avvenuta durante l’emergenza Covid e nessuno ha detto niente perché l’attenzione pubblica era focalizzata sull’emergenza. La chiusura inoltre è stata giustificata per la carenza di personale, un problema reale in tutto il comparto: mancano medici, infermieri e OSS. Dopo il Covid, poi, l’ospedale Borea è stato ristrutturato e quindi il centro nascite di Sanremo è chiuso da due anni ma fino a un po’ di tempo fa si diceva che sarebbe stato riaperto proprio per non convogliare su Imperia le partorienti che vengono da Ventimiglia o dalle valli.

Quante firme avete raccolto?
“2000 solo nei primi giorni, praticamente una al minuto. Ne abbiamo organizzata una simile quando è stato soppresso il punto di Pietra Ligure e ne abbiamo raccolte 6500.”

 

E dopo la petizione come pensate di muovervi?
“Il passo successivo sarà quello di chiedere una presa di posizione ai rappresentanti delle amministrazioni locali: non solo ai sindaci dei grandi centri, ma anche a quelli dei paesi più piccoli o dislocati che possono essere i più penalizzati da queste chiusure. La nostra lotta non vuole essere quella di un territorio contro l’altro - sottolinea ancora Gaggino - quello che ci interessa è la salute dei cittadini che si rivolgono al sistema sanitario locale. Il nostro è un territorio particolare: per andare da Imperia a Sanremo ci sono due strade, l’Aurelia e l’autostrada che spesso è intasata dal traffico dei vacanzieri o dai cantieri. Una donna che vive nel capoluogo forse riuscirebbe ad arrivare Sanremo in tempi rapidi ma una di Pigna, di Triora o di Pieve di Teco sicuramente non sarebbe in ospedale nei 30 minuti riportati dalle linee guida per la sicurezza dei parti in Italia. Se poi dovesse partorire un sabato di agosto non so quanto tempo impiegherebbe... Sarebbe interessante vedere quanti parti sono avvenuti a bordo delle ambulanze nella nostra regione. È importante per il nostro territorio che rimangano attivi entrambi i punti nascite, così come auspichiamo che venga ripristinata l'assistenza territoriale nei consultori, anche utilizzando nuove figure come l'ostetrica di comunità. Esperienza già attiva in altre regioni e in fase di sperimentazione anche nell'asl1 nella Valle Arroscia.”

Gabriella Benedetti
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