Processo Moussa Balde: imputati scortati da polizia, no border gridano: "Razzisti, assassini"
Al grido di “Assassini razzisti merde siete e merde resterete”, i no border hanno aggredito i tre imputati al processo per lesioni
I tre imputati sono stati accolti da insulti
Al grido di “Assassini razzisti merde siete e merde resterete”, un gruppo di no border, stamani, davanti al tribunale di Imperia, ha aggredito verbalmente i tre imputati italiani accusati di lesioni per aver preso a sprangate, il 19 maggio 2021: Moussa Balde, 23 anni, il migrante della Guinea, che pochi giorni dopo (il 23 maggio) si impiccò nel Cpr di via Brunelleschi a Torino.
Durante una pausa del processo, i tre imputati
Ignazio Amato, 29 anni, di Palmi (Reggio Calabria), Francesco Cipri, 40 anni e Giuseppe Martinello, 45 anni, entrambi originari della provincia di Agrigento - accompagnati dall’avvocato Marco Bosio, sono usciti per andare al bar e sono incominciati i cori.
Circa venti manifestanti hanno cominciato a suonare i tamburelli
intonando cori di insulti. Senza neppure sapere come sono andati i fatti, hanno accusato i ragazzi italiani di razzismo e di aver lasciato quasi in coma il giovane straniero, che invece aveva riportato lesioni meno gravi. Nel corso della mattinata, gli attivisti dei centri sociali hanno anche mostrato e cantato slogan del tipo: “Cpr non ne vogliamo più, colpo su colpo li tireremo giù”; “Moussa è vivo e lotta insieme a noi, le nostre idee non moriranno mai”.
Fabrizio Tenerelli