Seborga ha ricordato l'alpino Valerio Campagna, ucciso dall'uranio impoverito
Vent’anni fa moriva Valerio Campagna, 20 anni, un alpino di Seborga ucciso dall’uranio impoverito durante una missione in Bosnia
Valerio morì per le conseguenze dell'uranio impoverito
Vent’anni fa moriva Valerio Campagna, 20 anni, un alpino di Seborga ucciso dall’uranio impoverito durante una missione in Bosnia. L’episodio fece parecchio scalpore all’epoca, tanto che balzò agli onori della cronaca nazionale. Era anche il periodo in cui si scopriva il legame tra i residui radioattivi di alcune bombe e il manifestarsi di particolari tumori nella maggior dei casi parte mortali. Ieri, domenica 15 gennaio, per la prima volta, la comunità di Seborga ha ricordato il giovane caporale maggiore istruttore con una lapide scoperta vicino al monumento degli alpini, all’inizio del paese.
"si è ritenuto di ricordarlo con la deposizione di una lapide in sua memoria"
“A vent’anni dalla scomparsa di Valerio - afferma Giuseppe Turone, membro del Consiglio direttivo dell’Associazione nazionale alpini di Imperia, che ha organizzato l’evento - si è ritenuto di ricordarlo con la deposizione di una lapide in sua memoria per il sacrificio svolto durante la missione in Bosnia, a seguito della quale si è ammalato. Insieme alla mamma, Marisa Ruggiero e al sindaco Pasquale Ragni, si è convenuto di piazzare questo piccolo cippo, accanto al monumento degli alpini”. All’evento hanno preso parte numerose autorità civili e militari, tra cui il generale di corpo d’armata, a riposo, Marcello Bellacicco.
Fabrizio Tenerelli