Arrestata borseggiatrice seriale il terrore delle boutique di Sanremo
La donna è ritenuta l'autrice di una decina di furti con destrezza in alcune boutique della centralissima corso Matteotti
La donna è ritenuta l'autrice di una decina di furti
Una donna di 44 anni, di origine slava, ritenuta l'autrice di una decina di furti con destrezza in alcune boutique della centralissima corso Matteotti, a Sanremo, nel periodo tra il 30 dicembre scorso e il gennaio di quest’anno, è stata arrestata dalla polizia.
Secondo gli investigatori, avrebbe sempre utilizzato lo stesso modus operandi
entrava in azione intorno all’ora di pranzo nei negozi di abbigliamento frequentati prevalentemente da donne che, in un momento di distrazione in quanto attente a scegliere i capi di abbigliamento o perché impegnate al telefono, venivano borseggiate. Determinanti sono state le immagini delle telecamere del sistema di videosorveglianza cittadino e alcune anche private.
Dalle immagini emerge che la donna giungeva, a Sanremo
sempre a bordo di una vettura con targa francese con la quale, dopo aver compiuto i furti, si dirigeva verso la Francia. La vicenda è giunta a conclusione ieri, dopo che una donna si è è presentata in commissariato per denunciare il furto di denaro contante e della propria carta bancomat con la quale erano stati effettuati dei prelievi ad alcuni sportelli bancari cittadini.
Partono le ricerche e in tarda mattinata gli agenti individuano la borseggiatrice
nei pressi della vettura solitamente utilizzata per gli spostamenti. La donna viene trovata in possesso di due dispositivi per la lettura di tessere magnetiche, oltre a circa mille euro in contanti, un portafoglio contenente il documento di un’altra persona derubata e il bancomat della donna che aveva appena presentato denuncia. La borseggiatrice, che in passato aveva fornito diversi alias, risultava colpita da un ordine di esecuzione per l’espiazione di 6 mesi di reclusione per reati analoghi, commessi a Venezia, nel 2014. E’ stata così tradotta alla sezione femminile del carcere genovese di Pontedecimo.
Fabrizio Tenerelli