Sandro Bottega "Giusto sensibilizzare sulla situazione in Ucraina"
Il produttore di vino e l'endorsement al messaggio del presidente Zelensky alla serata finale del Festival
Questa mattina Stefano Coletta ha confermato in conferenza stampa che l'intervento del presidente ucraino Volodymyr Zelensky al Festival di Sanremo ci sarà. anche se in una forma peculiare: il leader del paese invaso lo scorso febbraio dalla Federazione Russa di Vladimir Putin contribuirà alla serata finale con una lettera che sarà letta in diretta dal direttore artistico e presentatore Amadeus. la decisione della Rai di concedere spazio al presidente ha suscitato un coro di polemiche tra coloro che condannano l'invio di armi all'Ucraina. Sulla questione è intervenuto anche Sandro Bottega, leader nella produzione di vino, che ha, con una nota stampa, sottolineato la necessità di sensibilizzare l'opinione pubblica in merito al conflitto, oltre all'emorragia di denari che accompagna l'abbandono di un mercato, sconvolto dalla guerra, una volta fiorente.
Sandro Bottega "Giusto sensibilizzare"
«Penso che sia giusto che un messaggio video o, in alternativa, scritto del Presidente ucraino Zelensky venga mandato in onda al Festival di Sanremo perché c'è bisogno di sensibilizzare l'opinione pubblica». Lo ha dichiarato Sandro Bottega, patron dell'omonima azienda trevigiana che produce vino e distillati al massimo livello in Italia.
"Troppe persone non si rendono conto di cosa stia succedendo"
«Troppe persone- ha aggiunto con una nota stampa- mettono in dubbio la decisione di mandare le armi e non si rendono conto di cosa stia succedendo lì: morti e distruzioni sono vere e se non diamo il nostro supporto la situazione può solo peggiorare fino al punto che l'Ucraina diventerebbe un Paese non più democratico, come invece adesso sta cercando di diventare. La comunicazione spesso contiene mezze verità ed è talmente veloce che spesso anche le notizie più tragiche diventano una routine e vengono dimenticate troppo in fretta. Sanremo è quindi una buona occasione per far ricordare la tragedia- spiega- e la verità a tutte quelle persone che se le sono dimenticate; le altre possono cambiare canale».
Perdite colossali, oltre all'immane tragedia umana
«Voglio anche ricordare che per noi il mercato ucraino, al di là della tragedia umana, ha rappresentato nel 2021 quasi 1 milione di euro di fatturato- conclude- , che ovviamente si sono disintegrati con la guerra, come con l'invasione della Crimea, dove il nostro fatturato era di 250.000 euro ed è sparito ben prima della guerra, impantanato tra burocrazia e sanzioni».