Imperia

"Scajola e la furia iconoclasta da Talebano"

L'intervento di Sinistra Italiana sulla demolizione della ciminiera dell'ex ferriera a Imperia. "La proposta di restauro subito nel cassetto"

"Scajola e la furia iconoclasta da Talebano"
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Sinistra Italiana interviene con un comunicato stampa a margine dell'abbattimento futuro di una ciminiera tra le tre di Imperia, uno dei simboli del passato industriale del capoluogo. Sulle macerie sorgerà un supermercato del gruppo Colussi.

 

Demolizione ciminiera "Furia iconoclasta degna dei Mullah"

«Con la comparsa di una ruspa al lavoro in quell'area, abbiamo avuto conferma che il comune di Imperia ha avviato il cantiere per la demolizione della ciminiera centrale delle ex ferriere- scrivono nella nota stampa- . Grazie alla celerità e determinazione che le giunte comunali di centro destra imperiesi hanno sempre dimostrato quando sono in gioco gli interessi di qualche privato (in questo caso di Colussi e di chi realizzerà il supermercato), presto un pezzo della storia e uno degli scorci più caratteristici e fotografati della città verrà stravolto e mutilato. Entro la fine di febbraio, grazie alla furia iconoclasta di Scajola verso i simboli del passato industriale della città (approccio degno di un mullah talebano devoto al dio turismo ed al profeta delle seconde case), la ciminiera centrale delle ex ferriere sparirà dalla vista e pure dalle carte nautiche. Con meno spettacolarità rispetto ai talebani che in Afghanistan fecero esplodere gli antichi Buddha giganti scolpiti nella pietra per dare il segno che l'unica religione rappresentabile era la loro, Scajola sovrintenderà l'abbattimento di un simbolo dell'odiato credo politico operaista, per esaltare l'unica fede da lui consentita, quella della speculazione edilizia»

I restauro sarebbe costato 800mila euro

«Per la demolizione della ciminiera il Comune (ovvero tutti noi)- spiegano-  spenderà quasi trecentomila euro, quando il progetto di restauro proposto all'amministrazione da una impresa specializzata era intorno agli ottocentomila euro. Una cifra quest'ultima che, il sindaco che si vanta di essere una specie di cornucopia dei contributi statali, si è ben guardato anche solo di cercare, considerando la velocità con cui ha messo in un cassetto il progetto del recupero della ciminiera proposto da una ditta specializzata in tale tipi di interventi. Più interesse e determinazione Scajola ha invece dimostrato quando, negli stessi giorni in cui si annunciava l’abbattimento della ciminiera, annunciava l'idea di realizzare una costosissima passeggiata panoramica sul camino di scarico degli odori del depuratore (altro progetto discutibile) o quando ha trovato i soldi da buttare nel pulmino senza conducente e “ammazza-ciclabile»

"la devozione al Dio della speculazione"

«Le due ciminiere che sopravvivranno- si conclude la nota- dovranno testimoniare il simbolo della devozione al dio della speculazione porgendo omaggio al cubo di cemento che ospiterà il nuovo supermercato e che verrà costruito ai piedi delle stesse, opera che notoriamente la città attende da anni»

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