Dissidenti del PD ricorrono alle Commissioni di Garanzia contro la candidatura di Amoretti
I quattro dissidenti del Partito Democratico hanno presentato ricorso alle Commissioni di garanzia: provinciale, regionale e nazionale
E' spaccatura nel Partito Democratico di Imperia
I quattro membri dissidenti del Partito Democratico di Imperia (Domenico Abbo, Riccardo Giordano, Antonio de Bonis e Diego Staccioli) hanno presentato un ricorso, oggi, alle Commissioni di Garanzia provinciale, regionale e nazionale del Pd, contro la candidatura a sindaco di Imperia del funzionario del centro per l’impiego di Imperia, nonché consigliere regionale di parità, Laura Amoretti.
La conferenza si è tenuta fuori dalla sede perché chiusi fuori dopo che è stata cambiata la serratura a loro insaputa.
La prima crepa nel partito si era aperta, sabato scorso
quando all’attuale consigliere provinciale del Pd (ed ex presidente della Provincia), Domenico Abbo, resosi disponibile a scendere in campo alle prossime amministrative, era stato risposto dalla segreteria provinciale, che era troppo tardi. Ieri, la spaccatura definitiva, quando è stata ufficializzata dal partito la candidatura di Amoretti.
Così è spiegato nel ricorso
"La proposta di deliberazione, avente ad oggetto il sostegno alla candidatura a Sindaco di Imperia della signora Laura Amoretti, candidata non iscritta al PD - si legge nel ricorso - ed espressione di altra forza politica, è stata approvata con il voto favorevole di n. 8 membri del Direttivo e sottoscritta, altresì, da alcuni partecipanti alla riunione, in veste di invitati, privi di diritto di voto”.
Secondo i dissidenti la deliberazione con cui si candida Amoretti a sindaco deve considerarsi illegittima per due motivi: mancanza di elezioni primarie e mancanza di numero legale.
“La selezione del candidato alla carica di sindaco sarebbe dovuta avvenire attraverso il ricorso alle primarie di coalizione. Qualora non si svolgano primarie di coalizione, l'art. 24 dello Statuto Nazionale prevede che si proceda mediante primarie di partito, (...)”.
Per i ricorrenti il nome di Amoretti avrebbe dovuto essere messo in ballottaggio con quello di Abbo
Secondo i ricorrenti, il nome di Amoretti avrebbe dovuto essere messo in ballottaggio con quello di Domenico Abbo e per questo la sua candidatura è ritenuta illegittima. Il secondo punto riguarda l'assenza del numero legale dei componenti del Direttivo. “Occorre riferire - si legge - che il Direttivo del Circolo PD Imperia si componeva, in origine, di n. 24 membri, eletti circa tre anni or sono, facenti parte di una lista unitaria… Successivamente, si sono verificati, infatti, una serie di accadimenti che hanno inciso sulla composizione numerica del Direttivo; in particolare, 3 membri del Direttivo sono deceduti, altri 5 membri non risultano più iscritti al Partito Democratico ed, infine, un membro risulta iscritto ad altro Circolo".
Fabrizio Tenerelli