LA SCOPERTA DURANTE IL SOPRALLUOGO

Choc a Bordighera: devastata la villa confiscata alla famiglia Pellegrino. Foto e Video

La scoperta della devastazione, durante il sopralluogo del prefetto di Imperia con le forze di polizia. La villa all'interno era devastata

Choc a Bordighera: devastata la villa confiscata alla famiglia Pellegrino. Foto e Video
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L'amara sorpresa all'apertura della porta da parte delle Istituzioni

La villa sequestrata e poi confiscata alla famiglia Pellegrino, di via Cornice dei due Golfi, a Bordighera, alcuni componenti della quale sono stati condannati con l’ipotesi di associazione mafiosa, è stata vandalizzata.

L’amara scoperta è avvenuta, stamattina, nel corso di un sopralluogo del prefetto di Imperia Valerio Massimo Romeo, dei vertici provinciali delle forze dell’ordine; di Libera; del sindaco di Bordighera Vittorio Ingenito e delle due associazioni, Spes e Caritas Intemelia, a cui è sarà assegnato il compendio immobiliare (acquisito dal Comune di Bordighera), per portare avanti iniziative sociali, non ultima quella di una possibile accoglienza dei migranti.

Soltanto pochi minuti prima di aprire la porta, il prefetto aveva dichiarato

C'è un bene confiscato alla criminalità organizzata e vogliamo oggi simbolicamente dare un segnale che lo Stato c'è, che gli enti locali ci sono nella lotta alla mafia. Oggi andiamo ad aprire questo immobile ed entriamo, portando a compimento le procedure per destinarlo ad finalità sociali. Dobbiamo dire a tutti che lo Stato c'è, che la criminalità va battuta e che il frutto di attività illecite, lo Stato lo utilizzerà per attività non solo legittime ma anche a favore della società, soprattutto per esigenze di carattere sociale”.

Poco dopo, la scoperta

muri presi a colpi di piccozza, scritte con lo spray sui muri, mobilio danneggiato, vetri delle finestre distrutti e tanta altra confusione. “Sì è stata vandalizzata - ammette poco dopo il rappresentante del governo - ma oggi abbiamo voluto dare segnale importante, che lo Stato vince la mafia e che prende i beni illecitamente realizzati dai mafiosi, attraverso l'attività criminale, per destinarli al sociale”.

Tra le tante ipotesi, non si esclude che i buchi nei muri siano stati praticati per recuperare qualcosa che era stato nascosto. in bella mostra il libro di Mario Giordano, dal titolo "Sanguisughe" e un calendario del 2022, che ritrae in alto: la madonna delle Grazie (al centro); Padre Pio sulla destra (per chi guarda) e San Michele Arcangelo, santo protettore della 'ndrangheta, sulla sinistra. C'è anche il vetro di una finestra, che non si esclude sia stato danneggiato da un colpo di pistola.

Matteo lupi presidente Spes di Ventimiglia

"L'idea è di creare una rete assieme ad altre associazioni del territorio, per dare un segnale forte di riconquista di un bene confiscato, che finalmente possiamo restituire alla comunità. La Spes vuole dimostrare che è possibile anche in un terreno confiscato alle mafie, restituire dignità e piena vivibilità a persone con disabilità o ritardo mentale. L'idea è di metterci a disposizione per progetti di agricoltura sociale o accoglienza, in un'ottica di turismo sociale di persone o associazioni, che arrivano anche dal resto dell'Italia".

Maura Orengo di Libera

"Diventerà uno spazio utilizzato per scopi sociali. Abbiamo coinvolto la Spes di Ventimiglia e la Caritas Intemelia, perché possano progettare delle attività. Hanno già presentato una proposta, perché Libera non chiede l'assegnazione diretta, ma solo ad altre associazioni del territorio. Noi siamo l'organizzazione che maggiormente preme, perché questi beni confiscati alle mafie vengano riutilizzati. E' un bel segnale per il nostro territorio, perché ci sono stati processi e condanne definitive ed è giusto, che, dopo oltre due anni, questa bene venga riutilizzato e abbiamo già tutti i progetti necessari. Sarà senz'altro utilizzato per dare ospitalità a persone che ne hanno bisogno. In questo momento in cui si parla tanto di accoglienza e migranti nella zona di Ventimiglia, potrebbe essere utilizzato per questo ma anche per produrre, perché qui ci sono degli uliveti e la Spes che produce olio e verdure, che poi vende nel proprio negozio, utilizzando i disabili che appartengono a quella organizzazione, potrà lavorare anche in questo spazio. Avevamo promesso all'allora prefetto Armando Nanei, con il quale avevamo iniziato questo percorso, di fargli avere una bottiglia d'olio, per la legalità e la giustizia. speriamo di riuscire a farlo". 

Il sindaco di Bordighera, Vittorio Ingenito

“E’ una giornata importante, che dimostra la presenza dello Stato, delle istituzioni e delle forze dell’ordine, che permettono così alla città di restituire un bene, che potrà essere utilizzato per iniziative sociali. Questo è un patrimonio, che viene acquisito dall'ente, una volta che saranno completate tutte le procedure relative alle sanatorie in corso da parte dell'agenzia. Da quel momento, il Comune lo affiderà alle associazioni per le iniziative di volontariato”. 

Fabrizio Tenerelli

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