25 aprile

Arma celebra la Festa della Liberazione

I discorsi di Massimo Corradi, Mario Conio e Paolo Luppi

Arma celebra la Festa della Liberazione
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«Studiare i fatti aiuta a comprendere il vero. Anche andando contro corrente. Chi si iscrive all'Anpi sa che non si iscrive a un gregge».

Con queste parole, il presidente dell'Anpi Taggia-Valle Argentina, Massimo Corradi, a margine delle manifestazioni per la Festa della Liberazione nella popolosa frazione balneare.

 

Arma celebra la Festa Liberazione

L'evento è iniziato alle 9:30, poi la messa e il corteo, con le autorità civili e militari, i soci dell'Anpi, le associazioni d'Arma e la banda cittadina Pasquale Anfossi.  A seguire, la deposizione delle corone d'alloro ai monumento ai caduti della Resistenza e delle Guerre Mondiali. Poi i discorsi di Corradi, del sindaco dei Ragazzi Claudio Bevilacqua e del primo cittadino Mario Conio

 

«Perché Ignazio Benito La Russa, seconda carica dello Stato- ha aggiunto corradi- ha scelto di festeggiare il 25 aprile a Praga, celebrando Ian Palak, il ragazzo che si è ucciso per protestare contro l'occupazione sovietica? Perché non ricordare i 20 milioni di morti che i russi hanno scarificato contro i nazisti. Non c'entra nulla con la Resistenza. E perché non ha festeggiato nei campi di concentramento italiani? È chiaro dove sta il bene e sta il male. La nostra costituzione gronda antifascismo, perché è stata scritta con il sangue. L'Anpi è rigorosamente contraria all'invio di armi in Ucraina. La pace non si costruisce con le armi, ma con il dialogo. Con le armi si produce solo altra morte».

 

"Banalizzare il 25 aprile è vergognoso"

«Non mi piace quando il 25 aprile viene banalizzato- ha detto il sindaco Conio- quando diventa uno scontro tra fazioni elettorali. Credete non c'è nulla di peggio che involgarire questa giornata. Immaginare che la seconda carica dello stato banalizzi in modo vergognoso la Liberazione è un'offesa a tutti noi. Non c'è destra o sinistra. È buonsenso. In quel tempo, qualcuno ha fatto una scelta giusta e qualcuno ha fatto una scelta sbagliata. Questo paese ha bisogno di condividere un percorso di riconciliazione. Non tutti hanno avuto la forza e i mezzi di fare la scelta giusta. Riconciliazione, ma su concetti chiari. Il nostro paese si fonda sull'Antifascismo. A me piace che questo paese abbia la capacità di riflettere e di scegliere. La nostra Costituzione non nasce per un vezzo da giurista, ma per la necessità di prendersi cura di tutti i cittadini».

 

«Diceva Calvino: di fronte alla morte- ha concluso Conio- siamo tutti uguali, di fronte alla storia, no»

 

L'intervento del magistrato Luppi

Paolo Luppi, il magistrato figlio del mitico partigiano Erven ha preso la parola "Una psichiatra- ha detto- che è stata uccisa da un malato di mente, sembra che non c'entri nulla con la Resistenza. Invece medici, insegnanti, operatori sanitari e forze dell'ordine sono coloro che onorano il sacrificio dei Partigiani. Uniti nel ricordo a chi ha combattuto contro il Nazifascismo. Le polemiche riguardano tutti: chi è rimasto legato a una cultura che è stata sconfitta. Dall'altro vi sono politici che strumentalizzano l'Antifascismo, per dare un senso alle poltrone si cui seggono. Siccome le forze politiche sono d'accordo su quasi tutto, si è preso l'Antifascismo come occasione di scontro e catalizzatore di consenso. Non credo che ci sia un pericolo fascista. Nato dopo la Grande Guerra, prima della quale l'Europa era percorsa dallo spettro del socialismo, le classi operaie e contadine contrastavano il potere delle caste dominanti. Quale modo migliore per togliere i proletari dalle barricate se non mandarli a morire a milioni combattendo l'uno contro l'altro. La rivoluzione in Russia ebbe successo. Anche le forze socialiste in Italia presero vigore. I potenti foraggiarono le squadracce fasciste per tutelare l'ordine costituito. Il fascismo nacque per tutelare ben specifici interessi. I grandi potentati economici continuano i loro interessi nello stesso modo. Sfruttano i lavoratori e, in alcuni casi, evadono il fisco. L'articolo 18 dello statuto dei lavoratori è stato stralciato. Con la scuola lavoro abbiamo regalato ore di lavoro gratuite alle aziende, con i ragazzi che a volte muoiono. E l'unico caso di scontro è l'Antifascismo».

 

«Accostare la Resistenza- ha aggiunto- ai nazisti di Azov che hanno le svastiche tatuate sul braccio è fuori luogo. Le forze politiche e i media vogliono fare passare il messaggio che la benzina si spegne con altra benzina e che la guerra contro l'orso russo si debba combattere fino all'ultimo ucraino. Ecco che si attaccano gli esponenti del governo per le frasi che hanno pronunciato maliziosamente e si vota insieme a loro per l'invio delle armi. Non basta cantare Bella Ciao per rifarsi una verginità. Anzi, provoca- conclude-  risentimento in chi è davvero antifascista».

 

Ha concluso dicendo che antifascismo è anche lottare per una sanità che non ragioni in termini aziendali, è tutelare i diritti dei lavoratori, delle donne, con asili nido e previdenza. Antifascismo è non sottoporre donne alla violenza dell'utero in affitto, perché "un desiderio non è un diritto".

 

«I morti fascisti meritano pietà ma non rispetto. L'Unione Europea ha equiparato Nazismo e Comunismo. Vuol dire che mio padre, Felice Cascione e altri sono uguali al boia di Albenga e ai nazisti di Marzabotto?÷

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