Festival del Rugby porta a Pian di Poma oltre 700 ragazzi e 48 squadre da Italia e Francia
“Il nostro Festival del Rugby è diventato un appuntamento fisso primaverile, il nostro lavoro sta iniziando a dare frutti reali"
Oltre 700 ragazzi sul campo, 48 squadre in arrivo dall’Italia e dalla Francia. I numeri descrivono al meglio il successo e dell’8ª edizione del Festival del Rugby andato in scena nel fine settimana a Pian di Poma grazie all’organizzazione del Sanremo Rugby e al lavoro dei tanti volontari che si sono messi in gioco. Un evento dal grande valore sportivo e dall’ottima ricaduta turistica con oltre mille presenze in città.
Festival del Rugby a Sanremo - 8ª edizione
Tra sabato e domenica sono scese in campo le selezioni giovanili di Imperia, Province dell’Ovest, Reds, Webb Ellis Menton, Alba Rugby, RCASA Antibes, Firenze Rugby, Santa Rita Novara, CusPo, Collegno, Stade Nicois Rugby, Olympique Grasse, Pasturana Rugby, Biella e Recco per un appuntamento rugbistico in costante crescita ed entrato nel calendario internazionale.
Il sole di Sanremo ha fatto da cornice a una manifestazione che sa unire sport, musica, divertimento e tanta voglia di stare insieme nel segno della palla ovale e di tutti i valori che rappresenta, dalla sfida in campo all’immancabile terzo tempo.
I ragazzi si sono affrontati sul terreno di gioco con grande agonismo e spirito di squadra, sempre nel rispetto dell’avversario ma con grande voglia di vincere e dimostrare il loro valore.
“Il nostro Festival del Rugby è diventato un appuntamento fisso primaverile, il nostro lavoro sta iniziando a dare frutti reali - dichiara al termine della due giorni il dirigente del Sanremo Rugby Emanuele Capelli - il connubio Sanremo-turismo-mare-rugby è ormai una tradizione consolidata e ne siamo orgogliosi. Un grande ringraziamento va a tutti i ragazzi, gli allenatori e i genitori che a vari livelli e con tanta passione hanno contribuito alla buona riuscita dell'evento. Partecipare in modo così attivo all'evento di casa significa grande attaccamento ai colori sociali ed essere consapevoli dell'importanza che hanno questi momenti per costruire un club in grado di migliorare costantemente la proposta verso i propri atleti. Per l’anno prossimo faremo in modo che il Festival sia sempre più un contenitore di eventi, che le giornate attorno al torneo di rugby siano allietate da più attività per grandi e piccini oltre a momenti formativi per giocatori e allenatori. Siamo partiti quasi da soli, senza campo e senza niente. Ora siamo molto soddisfatti, ma non ci sentiamo appagati”