band emergente

"Mille colori", ecco il primo disco de "I Lupi"

A parlarci dell'ultima fatica è il bassista del gruppo, Francesco Genduso

"Mille colori", ecco il primo disco de "I Lupi"
Pubblicato:

Si chiama «Mille Colori», ed è uscito recentemente: si tratta dell’album d’esordio del gruppo musicale, basato prevalentemente a Sanremo, I lupi.

"Mille colori" è il primo album della band emergente sanremese

Sei giovani che spaziano da atmosfere funk a esperienze cantautorali. Abbiamo raggiunto, a nome di tutta la band, il bassista del gruppo, Francesco Genduso (tra le altre cose figlio dell’ex sindaco di Taggia Vincenzo e titolare dello studio di registrazione dove è nato l’album) per fare una panoramica sul lavoro del gruppo e sui movimenti intimi che stanno dietro al progetto.

Chi siete?
«Siamo un gruppo musicale chiamato i Lupi, composto da: i due fratelli Luca Pignotti (voce e testi) Diego Pignotti (alla chitarra) , Marco Neri (chitarra) io, Francesco Genduso (al basso) e i fratelli Arieta Angelo (al sassofono) e Luigi (alla batteria, percussioni e doppie voci). Siamo dei ragazzi di circa 30 anni, tranne Angelo, il più giovane del gruppo. La nostra anima è prevalentemente funky, alternata da esperienza di cantautorato».

Come vi siete conosciuti?
«Io e Luigi ci siamo conosciuti nel mio studio di registrazione (Onda Studio) nel 2018, è un batterista molto talentuoso e particolarmente attivo nel campo della musica. Il nome della nostra band fa riferimento alle iniziali di Luca Pignotti, abbiamo giocato con le sillabe del nome e del cognome, e così è nato il nome “lupi”. Io e lui ci siamo conosciuti nel 2022, e fin dal nostro primo incontro, sono rimasto particolarmente colpito dalla sua capacità di vivere di musica in maniera “embrionale”. Dalle nostre conoscenze, è nata l’opportunità di suonare , promuovendo delle canzoni in vari locali di Sanremo come “La Cave” e “Pigna Social Club”. Subito dopo Pasqua 2022, a seguito del discreto successo che abbiamo riscontrato fino a quel momento, ci siamo riuniti per comporre un disco; è stata un’esperienza intensa . Durante questa sessione di composizione abbiamo registrato otto pezzi; successivamente abbiamo iniziato a suonare in qualche locale del territorio, interpretando delle cover per lo più ispirate alla musica funky americana degli anni 70, nostro modello di ispirazione è Charles Brown.l’anno scorso abbiamo avuto l’occasione di suonare al Rock in the Casbah, evento pensato per dare spazio alla musica emergente, ed è stato bizzarro incontrare delle persone e sentire dire loro “siamo qua per sentire i lupi”, è stato incredibile e significativo».

Come si chiama il disco? Qual è il senso?
«Il nostro disco si chiama “Mille colori” ed è stato pubblicato a novembre del 2022, precedentemente all’uscita, abbiamo rilasciato sulle piattaforme social due singoli. Il senso del titolo è significativo, la scelta deriva dal fatto che, pur essendo un gruppo, abbiamo caratteristiche e particolarità molto diverse e variopinte. Il nostro non è un concept album, tra un brano e l’altro non esiste un filo conduttore ,ma l’aspetto interessante sono i testi delle nostre canzoni dai tratti enigmatici e criptici, un esempio è la canzone “Lunatica”. A primo impatto si può pensare che la canzone sia un chiaro riferimento ad una ragazza, ma in realtà non è così, in questo modo si crea una sorta di mistero misto ad aspettativa in sospeso tra parole e musica. L’obiettivo che si vuole raggiungere è ,ricercare il vero significato del testo. Alla composizione dell’album hanno partecipato anche Dario Bianchi al piano e Giuseppe Sacchi all’organo».

Avete qualche progetto a cui state lavorando? come vi organizzate nella lavorazione del progetto?
«Al momento stiamo continuando a suonare in zona, ma stiamo anche lavorando ad un secondo album. Per quanto riguarda l’organizzazione al lavoro, anche se siamo una band, il vero leader è Luca Pignotti, lui si occupa della scrittura dei testi, ma è anche colui che dà l’idea di bozza su cui poi si lavora tutti insieme. A volte può capitare che dalla sessione di registrazione nascano delle idee nuove, un esempio è la canzone Warmin’up. Aspetto originale della nostra preparazione al lavoro è che ci chiudiamo in studio solo ed esclusivamente per suonare e produrre qualcosa di nuovo, in stile anni 70».

L'ultimo lupo
Foto 1 di 6
I Lupi 5
Foto 2 di 6
I Lupi 4
Foto 3 di 6
I lupi 3
Foto 4 di 6
I lupi 2
Foto 5 di 6
I Lupi 1
Foto 6 di 6
Seguici sui nostri canali
Necrologie