Polfer

Latitante da 9 anni "tradito" dalla carta d'identità falsa

Gravato da ben 2 ordini di cattura, maturati a margine dello spaccio di stupefacenti

Latitante da 9 anni "tradito" dalla carta d'identità falsa
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Nell’ambito dei servizi organizzati per il ponte del 2 giugno, la Polizia ferroviaria ligure ha controllato oltre 1.500 persone ed impegnato 116 pattuglie nelle stazioni e sui treni di tutta la regione. In particolare, a Ventimiglia, gli agenti hanno individuato e fermato un uomo con carta d'identità contraffatta che, in seguito ai successivi controlli, si è rivelato un latitante da 9 anni evaso, tra l'altro, anche dai domiciliari.

Latitante da 9 anni tradito dalla carta d'identità falsa

«Gli agenti Polfer di Ventimiglia- si legge in una nota della Questura di Imperia-  hanno arrestato un cittadino tunisino di 36 anni senza fissa dimora, poiché trovato in possesso di un documento falso intestato ad un'altra persona. Al momento del controllo presso lo scalo di confine, l’uomo ha esibito una carta di identità elettronica italiana che non ha convinto gli operatori Polfer che lo avevano fermato.  Attraverso una visione più accurata del documento è infatti emersa la mancanza di alcuni elementi di sicurezza come le parti riflettenti, nonché l’assenza del microchip».

 

Trasferito al Carcere di Sanremo dopo il processo per direttissima

Lo scorso sabato, l’uomo è stato accompagnato davanti al Tribunale di Imperia per il processo per direttissima dove il Giudice ha convalidato l’arresto non applicando ulteriori misure restrittive in quanto, accertata la sua esatta identità, è emerso che sullo stesso  pendevano ben 4 distinti ordini di carcerazione.  Latitante dal 2014,  era ricercato per due ordini di cattura con un totale di 5 anni di reclusione da scontare per reati connessi alle sostanze stupefacenti e anche per due custodie cautelari in carcere disposte dal Tribunale di Modena, una per essere evaso dagli arresti domiciliari e un’altra applicata nell’ambito di una vasta operazione contro traffico di stupefacenti.

Al termine del processo, l’uomo è stato così accompagnato presso la casa Circondariale di Sanremo.

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